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La Commissione europea ha presentato una comunicazione dove vengono individuati tre settori principali d’intervento per le riforme:

  • migliorare la qualità dello sviluppo di strategie e del processo di elaborazione delle politiche, mettendo in­sieme attività di ricerca e innovazione, sostenute da un bilancio pluriennale stabile che orienti le risorse in modo strategico;
  • migliorare la qualità dei programmi di R&I, anche me­diante la riduzione degli oneri amministrativi e uno stan­ziamento più competitivo dei finanziamenti;
  • migliorare la qualità degli enti pubblici che svolgono at­tività di R&I, anche tramite la creazione di nuovi parte­nariati con le imprese del settore.

La Commissione ha inoltre chiesto agli Stati membri di dare priorità alla R&I, visto che le autorità pubbliche dispongono nuovamente di un margine per realizzare investimenti favorevoli alla crescita.

Attualmente, con una spesa di R&I nel settore pubblico e in quello privato di poco superiore al 2% del PIL, l’UE è ancora molto indietro rispetto ad altri paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud, e anche alla Cina manca poco per superare l’Unione (come si evince dal grafico).

 

Intensità dell’investimento pubblico e privato di R&S nel 2012 nell’UE e in alcuni paesi terzi

 

Incrementare la spesa di R&I portandola al 3% del PIL resta pertanto un obiettivo fondamentale per l’UE, ma la comunicazione fatta dalla Commissione indica che è essenziale anche migliorare la qualità della spesa pubblica in questo settore per accrescere l’impatto economico dell’investimento.

La comunicazione sottolinea inoltre la necessità per l’UE di creare condizioni generali adeguate che incoraggino le imprese europee a innovare ulteriormente.

Intensità dell’investimento pubblico e privato di R&S nel 2012 nell’UE e in alcuni paesi terzi.

L’innovazione rappresenta il fulcro della crescita economica e della competitività delle imprese e come tale costituisce l’elemento centrale della strategia Europa 2020 dell’UE.

Le proposte presenti nella comunicazione della Commissione fanno seguito alle raccomandazioni specifiche per paese del 2014, rivolte a una serie di Stati membri per invitarli a riformare le loro politiche di ricerca e innovazione.

La Commissione ha pubblicato anche una relazione sullo stato dell’Unione dell’innovazione, in cui descrive i progressi realizzati rispetto ai 34 impegni assunti e sottolinea la necessità di ulteriori sforzi.

Il bilancio dell’UE per il periodo 2014-2020 segna una svolta decisiva a favore della R&I e altri settori favorevoli alla crescita, con un aumento del 30%, in termini reali, della dotazione destinata a Orizzonte 2020, il nuovo programma dell’Unione per la ricerca e l’innovazione. Altri 83 miliardi di EUR saranno presumibilmente investiti in R&I e nelle PMI tramite i nuovi Fondi strutturali e d’investimento europei.

 

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Unione Europea
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