• Tipo News
    COMUNICATO STAMPA
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

L’UE ha agito con determinazione fin dalle prime fasi dell’attuale emergenza Ebola e oggi annuncia i suoi ultimi interventi nel campo della ricerca. Il sostegno alla ricerca è uno dei modi in cui l’UE risponde a questa emergenza, di pari passo con gli aiuti umanitari, la messa a disposizione di competenze, il coordinamento internazionale e l’assistenza allo sviluppo più a lungo termine.

Oggi la Commissione europea annuncia otto progetti di ricerca sul virus dell’Ebola, che beneficeranno di un finanziamento complessivo di 215 milioni di euro. Si tratta di progetti incentrati in particolare sulla messa a punto di vaccini e test di diagnosi rapida, di fondamentale importanza per superare l’attuale crisi provocata dall’epidemia. Vi è poi un altro progetto già avviato in Guinea per monitorare la crisi, che ha lo scopo di migliorare la preparazione, la pianificazione e l’efficacia operativa degli interventi nel caso di una futura insorgenza di epidemie o pandemie simili.

Gli otto progetti sui vaccini e sui mezzi diagnostici sono condotti nell’ambito del nuovo programma Ebola+, che fa capo all’iniziativa in materia di medicinali innovativi (IMI), e sono finanziati dalla Commissione europea e dall’industria farmaceutica europea: 114 milioni di euro provengono da Orizzonte 2020, il programma unionale di finanziamento della ricerca, mentre i restanti 101 milioni sono il contributo delle aziende farmaceutiche che partecipano ai progetti[1]. Quest’annuncio giunge nell’imminenza del Forum economico mondiale di Davos, tra i cui temi principali dovrebbe figurare anche l’emergenza Ebola.

Contesto
La Commissione europea ha già mobilitato 24,4 milioni di euro attingendo da Orizzonte 2020, il programma quadro dell’UE per la ricerca e l’innovazione a titolo del quale saranno finanziati cinque progetti, che vanno dalla sperimentazione clinica su vasta scala a test di composti nuovi ed esistenti per la cura dell’Ebola (IP/14/1194).
La Commissione ha inoltre collaborato con l’industria nell’ambito dell’iniziativa IMI per il lancio, nel novembre del 2014, di Ebola+, un programma con una dotazione di vari milioni di euro incentrato sull’Ebola e su altre malattie correlate, come il morbo di Marburg (IP/14/1462). Gli otto progetti annunciati oggi sono stati selezionati in seguito al primo invito a presentare proposte nell’ambito del suddetto programma.

L’iniziativa IMI costituisce un partenariato tra l’UE e l’industria farmaceutica europea, rappresentata dalla Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (EFPIA), volto ad accelerare lo sviluppo dei medicinali. Avviata nel 2007 con una prima dotazione di 2 miliardi di euro fino al 2013, l’IMI dispone ora di 3,3 miliardi di euro a coprire il periodo 2014-2024. Metà dei finanziamenti proviene dall’UE e l’altra metà da grandi imprese, per lo più del settore farmaceutico, che non ricevono alcun finanziamento unionale ma contribuiscono ai progetti con “doni in natura”, ad esempio mettendo a disposizione i loro ricercatori o permettendo l’accesso alle loro infrastrutture o risorse di ricerca.

Il contributo dell’UE alla lotta contro le malattie infettive nell’Africa subsahariana, tra cui l’Ebola, si realizza anche nell’ambito del programma Partenariato Europa-Paesi in via di sviluppo per gli studi clinici (EDCTP2). Il bilancio di questo partenariato è di 2 miliardi di euro per i prossimi dieci anni, circa 700 milioni dei quali provengono da Orizzonte 2020 (IP/14/2273).