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Il 28 maggio scorso si è chiuso il secondo ciclo di bandi della Sfida Sociale 6 “Europe in a changing world: Inclusive, Innovative and Reflective societies”.

Come è andata l’Italia?
E i nostri competitor?
Con 1329 proposte l’Italia, in un confronto con i paesi più grandi e generalmente con migliori prestazioni, si conquista il primo posto seppure scende al secondo gradino del podio in termini di enti coinvolti in proposte di successo, dopo la Germania ed ex aequo con il Regno Unito.
Performance soddisfacenti, ma quale è il ritorno finanziario in Italia? in termini di contributo finanziario siamo terzi dopo Regno Unito e Germania, mentre in termini di capitale reputazionale – come ama chiamarlo il Rappresentante Nazionale Prof. Fabio Donato – siamo quarti dopo Regno Unito, Germania e Spagna.

Le call in cui l’Italia ha espresso il meglio di sé sono stati i bandi REFLECTIVE e EURO. Mentre occorre migliorare la struttura delle nostre proposte nel temi delle “Società innovative”.

Una nota di apprezzamento va sicuramente rivolta alle molteplici proposte a coordinamento italiano che hanno ottenuto degli ottimi punteggi, conquistando i primi posti della lista di riserva, ma che si sono viste rifiutare il finanziamento perché il budget allocato alla call non era sufficiente.
Per prepararsi ai prossimi bandi può essere utile ascoltare i funzionari della Commissione europea presentare i singoli topic e carpire quale è lo spirito di ciascuno di essi.

I video delle presentazioni, che si sono svolte durante la conferenza “Trust: European Research Co-creating Resilient Societies” tenutasi lo scorso 29-30 ottobre a Bruxelles, sono presenti sul sito dell’evento