• Tipo News
    COMUNICATO STAMPA
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    Varie - UE
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LERU

La LERU - League of European Research Universities - ha pubblicato una nota ufficiale nella quale affronta il futuro di Horizon 2020 ed in particolare del nuovo Work Programme per il periodo 2018-2019.
 

Secondo la LERU, Horizon 2020 dovrebbe puntare maggiornamente sulla ricerca innovativa di base e sui progetti che privilegiano la collaborazione bottom-up, non solo tra i laboratori di ricerca accademici, ma anche con quelli industriali.

Partendo da una analisi effettuata sui bandi 2014-15 e 2016-17, la LERU evidenzia infatti una maggiore attribuzione di risorse ai progetti con più alti livelli di Technology Readiness (TRLs), soprattutto nei pilastri Industrial Leadership e Societal Challenges. Se tale tendenza verrà confermata nel prossimo Work Programme, il rischio è che le risorse vengano ancora una volta concentrate su progetti che garantiscono una maggiore e più rapida applicabilità e processi più lineari, ma a scapito di una ricerca di scoperta innovativa che, proprio per le sue caratteristiche, prevede tempistiche maggiori.

Per prevenire tale rischio, la LERU non reputa necessari grandi cambiamenti nella già solida struttura del programma, ma basterebbe una distribuzione più bilanciata dei Technology Readiness Levels richiesti, soprattutto nelle call dei pilastri Industrial Leadership e Societal Challenges. Esistono inoltre modelli alternativi al sistema TRL (originariamente messo a punto dalla NASA) che possono essere utilizzati, con descrizioni più aperte e meno vincolanti.

Come modello, la LERU indica quello delle FET (Future and Emerging Technology) Open e Proactive, che viene già applicato nel primo pilastro Excellent Science e che favorisce progetti scientifici ambiziosi lavorando allo sviluppo di tecnologie radicalmente.

Area
Unione Europea
Quadro di finanziamento