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Negli ultimi tre anni la Comunità Europea ha erogato 82 milioni di euro alle piccole e medie imprese italiane a sostegno di progetti di ricerca e innovazione attraverso lo SME Instrument, come rivelato dal Rapporto di Aster, società della Regione Emilia-Romagna per l’innovazione e la ricerca industriale, che ha elaborato i dati sulla partecipazione al programma appunto nel triennio 2014-2016.

In particolare, in Italia, a ricevere finanziamenti per più di 2 milioni di euro durante la Fase 2 dello SME Instrument nel triennio sono state 13 aziende. Al primo posto c’è la novarese Electronics System, che ha ricevuto oltre 3,5 milioni di euro per sviluppare un progetto sul riciclo degli pneumatici industriali. Al secondo posto c’è Glomeria Therapeutics di Chieti, che ha ricevuto 2,8 milioni per sviluppare un sensore intelligente e bio-compatibile per la dialisi peritoneale. Al terzo Prophos Chemicals di San Giovanni in Croce (Cremona), con 2,7 milioni ricevuti per realizzare un procedimento innovativo di recupero di fosfato da polveri estinguenti esauste.

Dopo le prime tre già citate, nella top 10 delle PMI italiane che hanno avuto più finanziamenti ci sono la bolognese Poggipolini (2,6 milioni), attiva nella meccanica di precisione per automotive, aeronautica e motorsport, e la Società Agricola Serenissima di Conselve (Padova), che con circa 2,5 milioni sta avviando una coltivazione intensiva di microalghe in acqua dolce/mare per l'alimentazione biologica di animali da fattoria.

La PLC System di Acerra (Napoli) è il coordinatore del progetto Progeo, che sarà sviluppato con la romana LA.ME.P. Al progetto sono stati assegnati 2,4 milioni per realizzare un sistema di accumulo di energia da fonti rinnovabili. Ha invece raccolto circa 2,3 milioni la startup romana Greenrail, che produce traversine ferroviarie ecologiche da materiali riciclati (plastica e gomma).

La comasca Coelux ha ricevuto circa 2,2 milioni per un progetto di nanotecnologie per riprodurre nell’architettura indoor i meccanismi e fenomeni ottici che regolano la luce nella natura, portando i benefici della luce solare anche negli ambienti interni dove questa non può arrivare.

Al nono posto la startup milanese Dianax (2,2 milioni), che opera in ambito biomedicale, mentre è decima Civitanavi Systems, startup di Civitanova Marche (Macerata), che con 2,1 milioni svilupperà un sistema di navigazione dei veicoli aerei con e senza equipaggio, basato sulla tecnologia dei giroscopi a fibre ottiche. Oltre 2 milioni hanno raccolto anche l’azienda romana Solergy Italia, per sviluppare un innovativo diffusore di calore in ceramica come parte di un sistema fotovoltaico ad alta concentrazione (HCPV), la startup torinese Phidrive (motori e attuatori rotativi) e Soltigua, di Gambettola (Forlì-Cesena), che sta lavorando allo sviluppo e diffusione di collettori e sistemi termici solari a concentrazione.

 

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Unione Europea