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    Varie - Friuli-Venezia Giulia
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La gestione di un progetto finanziato nell’ambito di Horizon 2020 richiede particolare cura per quanto riguarda gli aspetti di impatto, disseminazione e valorizzazione dei risultati ottenuti.
Quali sono gli aspetti da tenere più in considerazione in fase di progettazione e di implementazione del progetto?

Lo Sportello APRE FVG Trieste, ospitato presso l'AREA Science Park, lo ha chiesto a Matteo Di Rosa, Punto di Contatto Nazionale APRE sui temi H2020 “Climate Action, Environment, Resource Efficiency and Raw Materials” e “Food security, Sustainable Agriculture and Forestry, Marine, Maritime and Inland Water Research and the Bioeconomy”.

Perché la Commissione ha previsto che, in fase di progettazione, si debba sviluppare il concetto di impatto?
In Horizon 2020, come già in parte nelle passate programmazioni, elaborare una proposta scientificamente valida non è sufficiente ai fini del finanziamento. In fase di valutazione infatti agli esperti è richiesto di valutare l’impatto della proposta.
Per “impatto” si intende in pratica il beneficio che deriva dall’applicazione - nel mondo reale - dell’innovazione che stiamo proponendo. Un beneficio che può essere di diverso tipo: sociale, scientifico, economico o ambientale. Per attuare questo beneficio, però, non è sufficiente generare attraverso un progetto un determinato risultato; bisogna dimostrare - tramite una serie di azioni previste già in fase progettuale - che questo risultato generi un reale impatto.
La differenza tra un progetto finanziato e uno non finanziato spesso dipende da questa tipologia di azioni. Per la Commissione è fondamentale questo passaggio perché garantisce che il contributo comunitario sia utilizzato per il bene della collettività attraverso l’applicazione di quanto realizzato nel progetto nelle diverse declinazioni previste.

Come si articola il concetto di impatto in una proposta H2020?
In due dimensioni particolari: nella descrizione dell’impatto e nella descrizione delle misure per massimizzare l’impatto. Nel primo caso, si parla della descrizione dei benefici sociali, ambientali o finanziario-economici, a seconda di dove il beneficio generato dall’applicazione del risultato si realizzi. Nel secondo caso, si parla di tutte quelle misure di pianificazione, gestionali e organizzative che si imbastiscono in proposta per raggiungere l’impatto di cui sopra. In queste azioni ricadono i meccanismi di disseminazione, comunicazione e sfruttamento dei risultati.

In un progetto H2020, che differenza c’è tra comunicazione e disseminazione?
La comunicazione e la disseminazione sono due misure che devono essere applicate in maniera strategica per massimizzare l’impatto in fase di implementazione del progetto. Quando si parla di disseminazione si fa riferimento al risultato e al trasferimento dello stesso per favorirne uno sfruttamento, generalmente di tipo economico. In questo caso, il target di riferimento sarà composto da realtà in grado di apprezzare il contenuto tecnico-scientifico del messaggio che stiamo inviando, in una prospettiva di utilizzo pratico. La comunicazione invece ha obiettivi relativi all’aumento di visibilità del progetto, delle attività che svolge e dei risultati che sta
producendo. Il target quindi è tendenzialmente più generico.
 
In base alla tua esperienza come NCP, quali suggerimenti daresti per costruire un buon “dissemination e communication plan” in una proposta progettuale?
La prima cosa è comprendere a fondo la differenza tra disseminazione e comunicazione. È poi sicuramente necessario costruirlo con coerenza, focalizzandosi prima sugli obiettivi della comunicazione e della disseminazione e solo dopo sul canale più adatto per raggiungerli. Deve essere chiaro e ben identificato il target e il tipo di messaggio da inviare. Solo sulla base di queste premesse è quindi possibile identificare il canale di comunicazione e disseminazione da utilizzare.

Che cosa si intende per “Open access”?
Per definizione, l'Open Access (in italiano, Accesso aperto) è una modalità di pubblicazione del materiale prodotto dalla ricerca, come ad esempio gli articoli scientifici pubblicati in riviste accademiche o atti di conferenze, ma anche capitoli di libri, monografie o dati sperimentali, che ne consente accesso libero e senza restrizione. Il termine esprime la libera disponibilità online di contenuti digitali in generale e riguarda l'insieme della conoscenza e della creatività liberamente utilizzabile, in quanto non coperta da restrizioni legati alla proprietà intellettuale. L’Open Access è diventato un obbligo in Horizon 2020. Non si è obbligati a pubblicare ma, se questo viene fatto, è necessario attribuire l’accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche. Questo significa che tutti possono accedere liberamente alla pubblicazione senza essere costretti a pagare una fee. L’Open Access è considerato una leva per aumentare l’impatto scientifico di un progetto perché quanto generato può divenire, per esempio, la base su cui costruire un altro progetto.

Come si può intendere l’“exploitation of results”?
L’explotation è il terzo termine che incontriamo durante la compilazione dell’impatto di una proposta. Si fa riferimento allo sfruttamento di un risultato in termini sostenibili, e spesso, o preferibilmente, a fini commerciali. Ciò presuppone un lavoro di analisi sul miglior modo di gestire gli IPR, sul modello di business da adottare o su quali partner di progetto possano essere interessati a continuare il lavoro dopo la fine dei finanziamenti pubblici.

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Unione Europea
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