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Il 13 settembre scorso il Presidente della Commissione europea Juncker ha tenuto il discorso sullo stato dell’Unione, presentando le priorità per l'anno prossimo e delineando la sua visione per il futuro dell'Europa fino al 2025. Tra queste, di particolare rilievo l’obiettivo di creare un mercato interno più profondo e più equo con una base industriale più solida: la nuova strategia di politica industriale europea intende, infatti, aiutare le industrie a rimanere o diventare leader mondiali dell'innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione, assicurando un’occupazione equa e di qualità e che sfrutti le potenzialità delle tecnologie digitali in tutti i settori industriali.

Le considerazioni di Juncker si basano sul Libro bianco sul futuro dell'Europa, presentato dalla Commissione europea il 1° marzo 2017 e che ha dato il via ad un dibattito sui possibili scenari di sviluppo dell’Unione europea. Insieme al Libro bianco, la Commissione ha presentato anche una serie di documenti di riflessione su questioni cruciali per l'Europa, quali: 1) lo sviluppo della dimensione sociale dell'Europa; 2) la gestione della globalizzazione; 3) l'approfondimento dell'Unione economica e monetaria; 4) il futuro della difesa dell'Europa e 5) il futuro delle finanze europee.

Il Quadro finanziario pluriennale

Il Libro bianco e i documenti di riflessione, in particolare il "Reflection paper on the future of EU finances", alimentano il processo di elaborazione della proposta per il prossimo quadro finanziario pluriennale per l'UE a 27, che la Commissione intende presentare a metà 2018. Il 20 giugno scorso, infatti, è stata adottata dal Consiglio la revisione del quadro di bilancio, che prevede un aumento di 6,01 miliardi di EUR per le principali priorità dell'UE nei prossimi anni (200 milioni di Euro in più per Horizon 2020).

 

Se ne è discusso recentemente anche a Bologna, il 18 settembre, in occasione del Regional Discussion Forum, un format del Parlamento europeo che ha l'obiettivo di portare sul territorio i Parlamentari europei, per raccogliere sollecitazioni e proposte su temi al centro del dibattito parlamentare e della futura attività legislativa.

E il 25 settembre a Bruxelles si è tenuta la Conferenza sul Futuro delle Finanze Europee, che ha riunito membri di alto livello di istituzioni europee, rappresentanti dei governi dell'UE e altri soggetti interessati a discutere sul modo in cui il bilancio dell'Unione europea possa contribuire a dare forma al futuro dell'Europa.

LAB – FAB – APP: Investing in the European future we want

L'Europa deve sfruttare meglio le conoscenze che produce e trasformare il suo potenziale innovativo in crescita economica. La ricerca e l'innovazione dovrebbero avere la priorità nei bilanci europei e nazionali, con un notevole aumento del bilancio del programma post-Horizon 2020. Queste sono alcune delle raccomandazioni preparate da un gruppo di esperti indipendenti ad alto livello presieduto da Pascal Lamy e presentate il 3 luglio alla Commissione in occasione di una conferenza (“Research & Innovation – Shaping our Future"). Il rapporto, intitolato “LAB – FAB – APP: Investing in the European future we want” evidenzia che negli ultimi venti anni, due terzi della crescita economica nei paesi industrializzati è attribuita alla ricerca e all'innovazione. Le raccomandazioni si concentrano su come massimizzare l'impatto degli investimenti dell'UE nella ricerca e l'innovazione, al fine di accrescere la prosperità e risolvere le nostre più grandi sfide per la società.

Il Gruppo propone undici raccomandazioni:

  • Dare priorità alla ricerca e innovazione nel bilancio dell'Unione europea e nei bilanci nazionali, includendo il raddoppio del bilancio del programma di ricerca e innovazione europeo post-2020
  • Costruire una vera politica europea dell'innovazione che crei mercati futuri
  • Educare per il futuro e investire nelle persone che faranno il cambiamento
  • Progettare il programma europeo di R&I per un maggiore impatto
  • Adottare un approccio orientato alla missione e focalizzato sull'impatto per affrontare le sfide globali
  • Razionalizzare il quadro dei finanziamenti europei e creare sinergie con i fondi strutturali
  • Semplificare ulteriormente, privilegiando l'impatto sul processo
  • Mobilitare e coinvolgere i cittadini
  • Allineare meglio gli investimenti europei e nazionali in R&I
  • Fare della cooperazione internazionale in R&I un marchio della ricerca e innovazione europee
  • Registrare e comunicare meglio l'impatto

Queste riflessioni sono state riprese il 6 settembre scorso a Bruxelles, in una interessante conferenza a cui ha partecipato anche il Commissario europeo per la Ricerca e l'Innovazione, Carlos Moedas.

Area
Unione Europea
Quadro di finanziamento