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Il 14 settembre 2012, la Commissione europea ha adottato una comunicazione dal titolo "Potenziare e concentrare la cooperazione internazionale dell'UE nelle attività di ricerca e innovazione: un approccio strategico" (COM (2012) 497). Il documento definiva una nuova strategia per la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione, con attenzione, in particolare, all’implementazione di quello che sarebbe stato il futuro nuovo programma quadro europeo Horizon 2020.

In linea con questa strategia, nel 2016 viene pubblicato il booklet "Open innovation, Open science, Open to the world", che delinea i tre obiettivi cui devono tendere la ricerca e l’innovazione europee, per essere sempre più competitive in uno scenario globale. Qui, lo stesso commissario Moedas sottolinea come non si tratti tanto di una nuova iniziativa politica o di un nuovo programma di finanziamento, quanto di un approccio per rafforzare i programmi esistenti, come Horizon 2020 e rinvigorire politiche esistenti, come lo Spazio europeo della ricerca.

La cooperazione internazionale ricopre, dunque, un ruolo sempre più importante nell’ambito del programma di ricerca e innovazione europeo. Ma che cosa significa concretamente l’obiettivo "Open to the world" per i progetti Horizon 2020?

Per la Commissione significa impegnarsi al fine di garantire che la ricerca e l'innovazione dell'UE possano contribuire a rispondere alle sfide internazionali, in collaborazione con altri importanti players.

Nella pubblicazione del 2017 "Open to the world", la DG Research ha cercato di dare evidenza al valore della cooperazione internazionale nell’ambito di alcuni progetti europei che, con la loro attuazione, hanno appunto contribuito e contribuiscono a proporre risposte ad alcuni temi globali, nonché allo sviluppo e all'attuazione di importanti impegni internazionali, quali la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) o l'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

La cooperazione internazionale è un tema trasversale in Horizon 2020 e, non a caso, una sezione speciale dell’Online Manual di H2020 è dedicata a questo argomento.

Nell’ambito dei nuovi bandi presenti nei WP 2018-2020, diversi topic incoraggiano fortemente o richiedono esplicitamente la cooperazione con partner non UE nell’ambito di progetti collaborativi.

Non tutti gli enti, tuttavia, possono beneficiare dei finanziamenti diretti da parte della Commissione: chi proviene da Associated Countries e da Developing Countries può essere eleggibile per il finanziamento, mentre per gli altri paesi è necessario verificare attentamente nel testo di ogni singolo bando. Per i ricercatori esteri, invece, il Consiglio europeo della ricerca (ERC) e le azioni Marie Sklodowska-Curie (MSCA) offrono opportunità di finanziamento senza precedenti per coloro che desiderano lavorare in Europa.

Alcuni dei paesi con cui la Commissione Europea, attraverso H2020, ha deciso di lavorare tramite progetti collaborativi sono la Cina, la Corea, il Giappone, gli Stati Uniti e il Brasile. Gli accordi che riguardano questi paesi, o altri, possono essere di diverso tipo: relativi a temi specifici o svilupparsi in base a meccanismi di finanziamento ad hoc. Alcuni paesi, infatti, hanno creato meccanismi per co-finanziare i loro partecipanti nei progetti di Horizon 2020, selezionati per il finanziamento.

Per quanto riguarda la Cina, ad esempio, nell’ambito dei nuovi WP 2018-2020, 24 nuovi topic, con un budget totale di oltre 100 milioni di euro, promuoveranno la cooperazione in materia di ricerca e innovazione con l’Europa. 11 temi sono direttamente collegati all'iniziativa faro decisa durante il 3rd EU-China Innovation Cooperation Dialogue di giugno (ICD-3). Le iniziative faro riguardano settori come food, bioeconomia, ambiente e urbanizzazione sostenibile, la salute, etc.

Rispetto a Giappone e Corea, invece, sono state individuate call specifiche dedicate a queste aree, su temi estremamente attuali come la Cybersecurity e la tecnologia 5G. 

Con gli Stati Uniti la collaborazione appare più trasversale: la Commissione Europea ha concluso lo scorso anno un Implementing Arrangement che semplifica la cooperazione fra progetti H2020 ed entità americane, accompagnato anche da relative FAQ.

Infine, sono stati siglati anche alcuni accordi di cooperazione con aree geografiche basati su temi di interesse strategico per l’Unione Europea. Ne è un esempio la recente South Atlantic Research and Innovation Flagship Initiative, che coinvolge UE, Sud Africa e Brasile su una maggiore collaborazione scientifica sui temi ecosistemi marini e clima.

Area
Unione Europea
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