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La Commissione europea sta lavorando già da diversi mesi ad una proposta per il programma quadro che succederà ad Horizon 2020.

Sviluppando ulteriormente quanto contenuto nel rapporto Lab-Fab-App (informalmente definito 'rapporto Lamy'), pubblicato a luglio dello scorso anno, la valutazione intermedia di Horizon 2020 - “Horizon 2020 interim evaluation: maximising the impact of EU research and innovation” - sottolinea come l'Europa debba intensificare gli investimenti in ricerca e innovazione adottando un approccio mission-oriented. Occorre, infatti, affrontare le nuove sfide che ci attendono con un maggiore impatto, prevedendo anche un coinvolgimento ed un impegno effettivo dei cittadini.

A gennaio di quest’anno è stato pubblicato un altro documento chiave in questo contesto di discussione politica e strategica sulla futura politica di ricerca e innovazione europea: "Europe is back: Accelerating breakthrough innovation" è il report prodotto dall'High-Level Group degli innovatori, in cui si sottolinea come lo European Innovation Council dovrebbe finanziare e sostenere l'innovazione dirompente dallo start-up allo scale-up. Nel report si raccomanda un finanziamento più flessibile, come la concessione di sovvenzioni, prestiti e investimenti azionari in combinazione, adattandosi quindi alle esigenze dell'innovatore.

CONSULTAZIONI PUBBLICHE

In questi ultimi mesi la Commissione, al fine di recepire suggerimenti ed ascoltare tutte le parti interessate, ha avviato diverse consultazioni pubbliche sulle priorità dell’UE, tra cui anche una consultazione sui Fondi dell’UE nel settore degli investimenti, della ricerca e innovazione, delle PMI e del mercato unico.

In risposta alla consultazione molti enti hanno presentato propri position papers, in cui si sono espressi sui temi di particolare rilevanza in questa fase di riflessione sul quadro finanziario pluriennale post 2020 e sul prossimo programma quadro di R&I.

Tra questi, i due documenti elaborati dal MIUR che illustrano la posizione e la visione italiana su alcuni aspetti-chiave - ‘A vision document in support of the Italy position paper on the Interim Evaluation of Horizon 2020 and the Next Framework Programme for the European Research’ e ‘Italy position statement on the interim evaluation of Horizon 2020 and the next framework programme for the European Research’ - il position paper di APRE - “Towards FP9” - e il documento elaborato da ASTER in collaborazione con i soci e alcuni stakeholder regionali - "Emilia-Romagna Contribution to the discussion on EU support to Research and Innovation".

Quale dovrebbe essere la struttura e quali i temi principali del 9° Programma Quadro? Come sostenere e valorizzare al meglio la ricerca eccellente? Come rafforzare la collaborazione multidisciplinare transnazionale? Come supportare l’innovazione e il ruolo delle imprese? In che modo valorizzare le sinergie e l’integrazione tra i fondi? Come stimolare la cooperazione internazionale? E come semplificare le regole di partecipazione? Questi sono alcuni dei principali argomenti affrontati nei position papers che sono stati presentati.

BILANCIO

La discussione sul futuro Programma Quadro di R&I passa anche attraverso la proposta per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, che dovrà essere presentata nei prossimi mesi, al più tardi all'inizio di maggio 2018.

Il 14 febbraio scorso è stata adottata la Comunicazione “A new, modern Multiannual Financial Framework for a European Union that delivers efficiently on its priorities post-2020”, in cui la Commissione europea ha proposto diverse opzioni - e i relativi effetti finanziari - per un nuovo e moderno bilancio a lungo termine europeo, in grado di realizzare efficientemente le priorità dell'Unione dopo il 2020. Il documento non contiene le proposte della Commissione, bensì scenari delineati sulla base di idee presentate nel dibattito pubblico e finalizzati a orientare la riflessione, a stimolare la discussione e a fornire una solida base per operare le scelte importanti che ci si prospettano.

Il bilancio dell'UE rappresenta una piattaforma di lancio per i ricercatori e i loro team per proseguire la ricerca e stimolare l'innovazione. L'Europa deve anche aiutare a creare le condizioni affinché le imprese, anche quelle a media capitalizzazione e piccole e medie imprese, crescano e diventino competitive nello scenario mondiale. Solo un aumento del budget per il prossimo Programma Quadro di R&I potrà garantire all’Europa di affrontare con consapevolezza e lungimiranza le sfide che l’attendono, stimolare le ricerche più originali e le innovazioni più dirompenti, rafforzando la propria competitività e rendendosi sempre più attraente per i migliori cervelli di tutto il mondo. Ma l’efficacia di una politica europea di ricerca e innovazione non è determinata esclusivamente dalla disponibilità finanziaria: valore aggiunto europeo, semplificazione e attenzione alla performance sono le parole chiave per tradurre efficacemente gli impegni finanziari in risultati concreti e di valore.

Inoltre, garanzie, prestiti e strumenti finanziari alternativi al grant saranno sicuramente altrettanto determinanti per catalizzare gli investimenti privati su idee e progetti di particolare interesse per il mercato. Anche in questo caso, occorre una strategia chiara ed un approccio semplificato per razionalizzare il panorama di strumenti finanziari esistenti ed aumentarne l’efficienza.

APPROCCIO MISSION-ORIENTED

Sia la valutazione intermedia di Horizon 2020 che le analisi dell’High level group guidato da Pascal Lamy hanno rilevato che il prossimo Programma Quadro per la Ricerca e l'Innovazione avrebbe bisogno di

  • rendere più facile per i cittadini comprendere il valore degli investimenti nella ricerca e nell'innovazione;
  • massimizzare l'impatto degli investimenti fissando obiettivi più chiari e l'impatto previsto quando si affrontano delle sfide globali.

La Commissione ha così incaricato diversi esperti politici per analizzare casi studio e definire il funzionamento di un approccio politico ‘mission-oriented’, al fine di garantire l'efficacia dei finanziamenti alla ricerca e all'innovazione. Incorporare le missioni di ricerca e innovazione nel prossimo programma quadro significa stabilire obiettivi definiti, specifici e facilmente misurabili da raggiungere in un tempo prestabilito.

Mariana Mazzucato, direttore dello ‘University College London's Institute for Innovation and Public Purpos’, ha ricevuto direttamente dal commissario per la ricerca Carlos Moedas il compito di fornire consigli sulle ‘missions’ nel 9° PQ. Nel suo report “Mission-Oriented Research & Innovation in the European Union. A problem-solving approach to fuel innovation-led growth”, pubblicato il 22 febbraio scorso, ha delineato i criteri per l'individuazione e la selezione delle missioni di ricerca, che spera possano fornire un approccio più inclusivo e ambizioso all'innovazione nel 9° Programma Quadro. Le missioni non sono progetti singoli, "but portfolios of actions involving grants, prizes, new forms of procurement and financial instruments”. Un approccio basato sulla missione deve essere chiaro sul risultato atteso, malgrado per raggiungerlo si possano adottare percorsi o tecnologie differenti. Esempi di potenziali missioni riportate nel report sono: trasformare 100 città carbon neutral entro il 2030; ridurre del 90% la quantità di plastica nei mari; ridurre della metà la progressione della demenza nei pazienti affetti da questa malattia; costruire nuovi satelliti e tecnologie di sorveglianza per ridurre il numero di morti di immigrati che attraversano il Mediterraneo.

Anche su questo tema la Commissione europea ha avviato una 'call for feedback' per ricevere commenti da parte degli stakeholder interessati sulle missioni per la ricerca e l'innovazione nell'ambito del prossimo Programma Quadro europeo.

PROSSIMI PASSI ATTESI

I prossimi mesi vedranno l’avvio formale per l’adozione del prossimo Programma Quadro per la Ricerca e l'Innovazione: ci si aspetta, infatti, che a maggio 2018 la Commissione adotti la sua proposta per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale, mentre subito dopo, a giugno, dovrebbe adottare anche la sua proposta per il “successore” di Horizon 2020.

A seguire, a partire da luglio 2018, Consiglio e Parlamento europeo negozieranno e adotteranno il programma, che sarà lanciato ufficialmente il 1° gennaio 2021.