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'Open science, open innovation, open to the world' - negli ultimi quattro anni è stato il mantra del Commissario europeo per la ricerca Carlos Moedas.

Per realizzare i primi due elementi, il commissario desidera rendere disponibili a tutti i risultati della scienza europea e sostenere la collaborazione scientifica in tutto il continente in una European Open Science Cloud (EOSC), e ha spinto per la creazione della prima agenzia al mondo per l'open innovation, lo European Innovation Council (EIC).

Entrambi i principi saranno contenuti all'interno di Horizon Europe, il prossimo Programma per la ricerca europeo, in corso dal 2021 al 2027.

Ma che ne sarà del terzo elemento - open to the world?

Dal momento che l'80% degli investimenti globali in ricerca e sviluppo, il 73% delle pubblicazioni scientifiche e il 70% delle domande di brevetto avvengono al di fuori dell'UE, è fondamentale che l'Europa abbia “Access to the world’s best talents, expertise and resources,” ha affermato Signe Ratso, vice Direttore generale della DG Research and Innovation alla Commissione europea, intervenuta alla conferenza annuale di Science|Business il 4 giugno scorso. In quest'occasione, diversi stakeholder europei si sono interrogati su come l'Europa possa promuovere al meglio la cooperazione internazionale in materia di ricerca e innovazione, consentendo all'UE di accedere alle ultime conoscenze e ai migliori talenti di tutto il mondo. 

Di seguito alcuni temi discussi:

  • flessibilità: Horizon Europe ha bisogno di regole e procedure più flessibili in alcuni programmi 
  • finanziamento delle spese di viaggio
  • prevedere più forme di cooperazione
  • includere più paesi terzi
  • chiarire le regole per i paesi associati