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Il programma di ricerca e sviluppo Horizon Europe, che sarà operativo a partire dal 2021, offrirà una maggiore flessibilità relativamente ai termini di accesso da parte dei paesi stranieri.

Le negoziazioni per eventuali associazioni ad Horizon Europe, che sarà una delle maggiori iniziative di finanziamento per la ricerca scientifica, con un budget ipotizzato di € 94.1 miliardi, non sono ancora iniziate, ma hanno avuto luogo delle discussioni preliminari.

La Commissione ha intenzione di creare una nuova posizione nel direttorato di ricerca per il ruolo di negoziatore capo per le procedure di adesione al programma. La persona prescelta sarà incaricata di gestire tutte le possibili collaborazioni.

Secondo il Direttore Generale per la ricerca e l'innovazione della Commissione, Jean-Eric Paquet, almeno 20-30 paesi saranno interessati. Già otto paesi si sono dimostrati tali, quali Canada, Argentina, Australia, Brasile, Giappone, Nuova Zelanda, Sud Africa e Stati Uniti. Secondo le normative di Horizon Europe, tutti gli eventuali paesi che aderiranno dovranno dimostrare un approccio equo e ragionevole ai diritti di proprietà intellettuale e di essere sostenuti da istituzioni democratiche. 

La Commissione vorrebbe promuovere la collaborazione con i Paesi ricchi, come modo per la rafforzare la competititività europea nella scienza e nella tecnologia. E fino ad ora, ciò si è rivelato molto difficile.

Ad oggi, la maggior parte dei finanziamenti di Horizon 2020 è indirizzata a ricercatori europei.  Dal 2014 al 2017 la partecipazione internazionale totale è stata pari al 2.4%. Nel 2018 si stima sia arrivata al 3.6%.

L'ostacolo maggiore è rappresentato dalle condizioni legali e finanziarie, spesso complesse e differenti rispetto a quelle degli altri paesi.

Inoltre, i paesi geograficamente più vicini, temono di avere un accesso meno privilegiato a Horizon Europe rispetto a quanto accadeva con i precedenti programmi di ricerca e sviluppo. Le comunità scientifiche della Svizzera e di Israele hanno manifestato la loro paura di essere lasciate fuori da alcuni programmi focalizzati sull'innovazione, e questo è dovuto a quanto appare nella proposta legale della Commissione per il programma, secondo la quale "ad eccezione dei memebri EEA, parti del programma potrebbero essere escluse in un accordo di adesione con uno specifico paese".

Paquet ha ribadito che tutti i ricercatori del mondo dovrebbero poter continuare a chiedere finanziamenti all'ERC, il principale strumento di finanziamento della Commissione per l'eccellenza scientifica.

Un ultimo punto da affrontare sarà l'eventuale squilibrio tra i finanziamenti che un paese riceverà e i contributi di accesso pagati dal governo. Oggi il costo di adesione è calcolato sulle basi del PIL di ciascuno stato, ed anche questo viene considerato un potenziale fattore da modificare.

Area
Unione Europea
Quadro di finanziamento