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Sorgono preoccupazioni nel mondo accademico svizzero sulla possibilità che Bruxelles decida di escludere il paese dal prossimo programma quadro dedicato alla ricerca e innovazione Horizon Europe al fine di fare pressione affinché la Svizzera ratifichi il nuovo accordo quadro sulla relazione con l’Unione Europea.

L’impasse nasce dopo che il governo svizzero, nel dicembre scorso, ha annunciato una consultazione nazionale sul nuovo accordo che tratterà aspetti chiave del rapporto Svizzera-UE. Dati i meccanismi della democrazia svizzera, infatti, la consultazione potrebbe facilmente sfociare in un nuovo referendum sull’Europa coinvolgendo i vari partiti del paese. Preoccupazioni legate a immigrazione, salari, sicurezza sociale e sovranità nazionale hanno infatti suscitato tra i partiti politici svizzeri diverse opposizioni all’accordo. L’intero processo potrebbe trascinarsi fino all’entrata in vigore di Horizon Europe nel 2021, alimentando le paure di ricercatori e governo sulla possibilità che l’UE possa ostacolare la partecipazione al programma fino alla firma dell’accordo o bloccarla a tempo indeterminato in caso di rigetto dello stesso.

Motivo principale di preoccupazione è la nota del segretario generale della Commissione, Martin Selmayr, che raccomanda la sospensione dei negoziati sull’accesso del paese al mercato interno europeo finché non venga raggiunto un risultato soddisfacente sull’accordo quadro. A seguito di questa nota, infatti, la Commissione starebbe ritardando la partecipazione della Svizzera a EuroHPC, una nuova joint undertaking finanziata da Horizon 2020 sul calcolo ad alte prestazioni.

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Unione Europea
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