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Un articolo di Science|Business parla di un recente report della Camera dei Lord britannica che analizza le implicazioni della Brexit a breve e a lungo termine in riferimento alla partecipazione ai programmi Horizon 2020 ed Eramus+ nell'ipotesi di un no-deal.

Il Regno Unito si è impegnato a sottoscrivere i finanziamenti Horizon fino alla fine del 2020, ma un'uscita dall'UE senza accordo precluderebbe al paese l'accesso allo European Research Council e alle Marie Sklodowska-Curie Actions, non aperti alla partecipazione di paesi terzi. Le sovvenzioni provenienti da questi programmi corrispondono, oggi, a circa il 44% del totale dei finanziamenti ricevuti da Horizon 2020.

C'è grande incertezza nel mondo accademico sulle possibilità di ricerca e sui finanziamenti futuri, considerando la difficoltà di replicare gli schemi di ricerca europei a livello nazionale, che consistono non solo in sovvenzioni, ma nella possibilità di usufruire di strutture su larga scala e di collaborare con studiosi e scienziati a livello mondiale.

A 46 giorni dal congedo ufficiale del Regno Unito dall'UE, ancora non sono stati delineati accordi precisi con Bruxelles in relazione ai due suddetti programmi.

Attualmente si stanno discutendo anche le mosse da compiere nell'ambito del futuro programma di ricerca Horizon Europe, che richiederà probabilmente un contributo superiore rispetto a Horizon 2020. Le proposte sembrano voler porre in essere un meccanismo di ribilanciamento finanziario che implica che il Regno Unito non potrà più essere un beneficiario netto come è stato finora.

Area
Unione Europea
Quadro di finanziamento