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Il segretario generale di Science Europe, l'organismo che rappresenta le agenzie nazionali di finanziamento della ricerca dell'UE, ha affrontato il tema dei rischi causati da una riduzione del budget destinato alla ricerca e innovazione durante la Marie Curie Alumni Association Conference. Ha infatti affermato che tagli al bilancio della ricerca dell'UE potrebbero significare la perdita di un'intera generazione di ricercatori, andando a compromettere il futuro della ricerca stessa.

Allo stesso tempo, i finanziamenti nazionali per la ricerca si stanno riducendo di fronte alla crisi economica scatenata dalla pandemia COVID-19. La sofferenza per la riduzione degli investimenti non è quindi solo europea, ma anche nazionale. Di solito, quando i bilanci nazionali si riducono, i ricercatori vanno a caccia di sovvenzioni UE e viceversa. Tuttavia, con poche risorse in generale, molti giovani ricercatori potrebbero avere difficoltà ad assicurarsi i finanziamenti.

Il problema di fondo è che la ricerca è ancora vista come un "add-on" e non trattata come una parte essenziale dell'economia. Ciò significa che non è prioritaria in tempi di crisi, anche se lo sviluppo di vaccini e trattamenti per il COVID-19 ha evidenziato il suo ruolo nell'affrontare la pandemia.

Il presidente del Consiglio europeo della ricerca (ERC), Jean Pierre Bourguignon, si è dichiarato d'accordo. In un mondo in cui altri paesi, come la Cina, la Corea del Sud e il Giappone, stanno investendo molto nella ricerca, l'Europa non può permettersi di restare indietro. Con un budget più ridotto, l'ERC potrà finanziare solo un numero limitato di proposte, il che significa che il tasso di successo continuerà a diminuire e i migliori ricercatori non potranno più richiedere sovvenzioni europee.

I leader dell'UE hanno promesso di stanziare un importo sostanziale del fondo di recupero di 750 miliardi di euro, che gli Stati membri potranno gestire autonomamente, per progetti di ricerca, dicendo che questo compenserà la diminuzione del budget settennale.

A luglio, i leader dell'UE hanno concordato un budget ridotto di 80,9 miliardi di euro per il programma di ricerca Horizon Europe, molto meno dei 94,4 miliardi di euro che la Commissione europea aveva proposto a maggio.

Da allora il Parlamento europeo, che in origine aveva chiesto un budget di 120 miliardi di euro, si è battuto per invertire i tagli. A breve si terrà l'11° round di negoziati con il Consiglio dell'Unione Europea e la Commissione Europea, che sembrano essere vicino a un accordo.