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piano-nazionale-industria-4.0Il ministro Carlo Calenda ha presentato il Network Nazionale Industria 4.0, nuovo strumento per diffondere la conoscenza sui reali vantaggi derivanti da investimenti in tecnologie in ambito Industria 4.0.

Con la Legge di Bilancio 2017 è stata data attuazione al Piano Nazionale Industria 4.0, un pacchetto di numerosi strumenti che hanno lo scopo di rilanciare la competitività delle imprese italiane, sostenendole nei loro programmi di investimento e di innovazione.

Per riuscire a proporre e divulgare una nuova cultura d’impresa focalizzata sulle competenze Industria 4.0, è stato disegnato il network nazionale Industria 4.0 costituito da numerosi punti distribuiti sul territorio nazionale che perseguono in varie declinazioni il comune obiettivo di accompagnare e supportare le imprese nella trasformazione digitale 4.0, attraverso le seguenti attività:

  • Diffusione della conoscenza sui vantaggi derivanti da investimenti in tecnologie in ambito Industria 4.0 e dal Piano nazionale Industria 4.0
  • Affiancamento alle imprese nella comprensione della propria maturità digitale e nell’individuazione delle aree di intervento prioritarie
  • Rafforzamento e diffusione delle competenze sulle tecnologie in ambito Industria 4.0
  • Orientamento delle imprese verso le strutture di supporto alla trasformazione digitale e i centri di trasferimento tecnologico
  • Stimolo e supporto alle imprese nella realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale

 
Il network è stato costituito seguendo un approccio sinergico e complementare e nello specifico si compone di:

  • 77 Punti d’Impresa Digitale (PID), in capo alle Camere di Commercio, che offriranno la diffusione della conoscenza di base sulle tecnologie in ambito Industria 4.0.
  • 100 Innovation Hub, di cui:
  • 30 in capo a Confartigianato
  • 28 in capo a CNA
  • 21 in capo a Confindustria
  • 21 in capo a Confcommercio

Le attività in capo a queste strutture avranno per oggetto:

a) la valutazione della maturità digitale delle imprese, attraverso l’individuazione delle aree di intervento prioritarie e lo sviluppo dei corsi di alta formazione;

b) l’alta formazione, attraverso la promozione e la diffusione di competenze su linee produttive dimostrative e lo sviluppo di casi d’uso;

c) i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, attraverso la concentrazione dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale su tecnologie e soluzioni già presenti sul mercato, o prossime alla commercializzazione, e il sostegno alle potenziali imprese committenti nella fase di implementazione e di monitoraggio dei risultati.