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Commissione e Parlamento vorrebbero difendere il bilancio UE 2021-2027 proposto per sostenere con forza la ricerca e l'innovazione in Europa. Un crescente coro di leader a Bruxelles chiede, infatti, agli Stati membri di concordare un piano di spesa che corrisponda alle ambizioni dell'UE in materia di scienza, tecnologie digitali e rispetto per l'ambiente.

Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza e il digitale, è l'ultima ad aggiungere la sua voce agli inviti agli Stati membri a non ridurre il budget proposto per il 2021-2027, esortando Danimarca, Paesi Bassi, Austria e Svezia a sostenere un più ampio programma di ricerca europeo, in vista di colloqui previsti in settimana sul bilancio a lungo termine dell'UE.

L'istanza di Vestager ha fatto seguito a una richiesta del presidente del parlamento europeo David Sassoli di un bilancio che corrisponda alle ambizioni della Commissione europea in materia di innovazione digitale e politiche "verdi" ("Green Deal"), in contrasto con le proposte della presidenza finlandese del consiglio dell'UE di tagliare il bilancio. La presidenza finlandese uscente ha proposto un bilancio che richieda un contributo dell'1,07 per cento del reddito nazionale lordo di ciascuno Stato membro, anziché l'1,11 per cento inizialmente suggerito. La proposta della Commissione dell'1,11% dell'RNL dell'UE per il 2021-2027 era già inferiore rispetto all'1,16% dell'attuale QFP 2014-2020 (contando il Regno Unito) e comportava tagli significativi alla coesione e all'agricoltura. Secondo la proposta finlandese, ciò significherebbe un taglio di 3 miliardi di euro da Horizon Europe, il nono programma di ricerca e innovazione dell'UE, che dovrebbe iniziare nel 2021.

La Croazia raccoglierà le redini della presidenza finlandese a gennaio e Sassoli ha invitato Plenkovic, il primo ministro croato, a guidare gli Stati membri verso un accordo sul prossimo bilancio settennale più congeniale per il Parlamento e la Commissione, che corrisponda agli ambiziosi piani di investimento dell'UE nelle tecnologie digitali e verdi.

Nella sua prima conferenza stampa come presidente della Commissione, anche Ursula von der Leyen ha dichiarato di essere "preoccupata per i gravi tagli" proposti dai finlandesi.

Gli Stati membri dell'UE sono divisi in due campi: coloro che contribuiscono maggiormente al bilancio dell'UE rispetto a quanto percepiscano e quelli che sono destinatari netti di fondi europei. Paesi Bassi, Austria, Svezia e Danimarca sono tra quei paesi che contribuiscono maggiormente al bilancio rispetto a quelli che ricevono sussidi UE. Questi paesi sono determinati a limitare la spesa dell'UE e quindi probabilmente appoggeranno l'ipotesi di un bilancio europeo più limitato come quello proposto dalla presidenza finlandese la scorsa settimana.