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Sulla base di un recente articolo di Science|Business, nell'ultima versione trapelata del bilancio a lungo termine dell'UE, Bruxelles chiede più potere per reagire alle emergenze e per la definizione delle politiche sanitarie.

Secondo il documento "l'esperienza della crisi in corso ha dimostrato che l'UE trarrebbe beneficio da un ambizioso programma sanitario autonomo".

La mossa di creare un programma sanitario autonomo invertirebbe la decisione della precedente amministrazione Juncker di mantenere la spesa sanitaria con altri programmi all'interno del Fondo Sociale Europeo.

Secondo la bozza del documento questo nuovo programma si concentrerebbe sul "continuo miglioramento delle condizioni sanitarie negli Stati membri, attraverso una migliore prevenzione, accesso e trattamento già perseguiti attraverso il programma attualmente esistente".

I governi dell'UE custodiscono gelosamente il diritto di elaborare le proprie politiche sanitarie, lasciando all'UE un ruolo limitato nel coordinamento delle minacce sanitarie transfrontaliere. La crisi del COVID-19 ha messo a nudo quanto sia piccolo il ruolo dell'UE nel settore, con gli Stati membri che in gran parte sono autonomi nella gestione dell'emergenza.

Il dibattito sull'influenza dell'UE in materia di salute non è una novità: alcuni paesi sono favorevoli a un ruolo più attivo per la Commissione, mentre altri sono diffidenti nel conferire a Bruxelles un maggiore potere politico.

I regolamenti europei definiscono la sanità come un tema di pertinenza dei singoli Stati membri devono gestire da soli; ma la Commissione ha sempre trovato il modo - a volte furtivamente - di aumentare il suo ruolo nel settore.

L'ultima bozza di bilancio vede la Commissione alla ricerca di un maggiore margine di manovra finanziario. Nel testo si legge "L'imprevedibilità e le ricadute della crisi sanitaria richiedono inoltre un bilancio ancora più flessibile e agile, che è possibile solo attraverso la mobilitazione di strumenti speciali".

Il progetto di riscrittura propone un cambiamento radicale nel funzionamento del bilancio dell'UE. Il prossimo quadro finanziario pluriennale avrà una capacità molto più ampia di utilizzare strumenti finanziari innovativi che porteranno a un sostanziale rafforzamento dei programmi di investimento chiave.