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La risposta europea alla crisi

Dopo un primo momento di comprensibile disorientamento, la risposta della Commissione europea alla crisi generata dalla pandemia di Covid-19 è arrivata forte e chiara e - se approvata dagli Stati membri - entrerà di diritto nei libri di storia come uno dei momenti di svolta del processo di integrazione europea. 

Oltre alle varie iniziative europee di finanziamento a supporto della ricerca e innovazione per contrastare il COVID-19, il 27 maggio scorso è stato infatti presentato Next Generation EU, lo strumento da 750 miliardi di euro che nelle intenzioni della Commissione europea finanzierà la ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa di tutti gli Stati membri e che - per la prima volta nella storia europea - non sarà finanziato tramite i contributi dei vari Stati membri, ma basato sulla creazione di debito comune europeo

Il nuovo Next Generation EU 

In particolare, i fondi del nuovo strumento per la ripresa europea saranno suddivisi in tre pilastri e quasi completamente destinati a nuovi programmi:

NextGenerationEU - 3 pillar1) Sostenere gli Stati membri negli sforzi per riprendersi dalla crisi, superarne gli effetti e riemergere più forti:

  • Recovery and Resilience Facility, il nuovo dispositivo europeo da 560 miliardi di euro per la ripresa e la resilienza che offrirà sostegno finanziario per investimenti e riforme, collegandole alle priorità dell'UE. Lo strumento è disponibile per tutti gli Stati membri ma si concentrerà su quelli più colpiti;
  • REACT-EU, la nuova iniziativa da 55 miliardi di euro a sostegno degli attuali programmi dedicati alla politica di coesione europea, da assegnare in base alla gravità degli impatti socioeconomici della crisi;
  • Un rafforzamento del Just Transition Fund pari a 40 miliardi di euro, per aiutare gli Stati membri ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica.
  • Un rafforzamento di 15 miliardi di euro per il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale per sostenere le aree rurali nel realizzare i cambiamenti strutturali necessari in linea con il Green Deal europeo e raggiungere gli ambiziosi obiettivi in linea con le nuove strategie sulla biodiversità e Farm to Fork.

2) Rimettere in moto l'economia e stimolare gli investimenti privati:

  • Solvency Support Instrument, il nuovo strumento di sostegno alla solvibilità che mobiliterà risorse private per sostenere le imprese europee nei settori, nelle regioni e nei paesi maggiormente colpiti. Avrà un budget di 31 miliardi di euro, con l'obiettivo di sbloccarne 300;
  • InvestEU, il principale programma di investimento dell'Europa, rinforzato fino a 15,3 miliardi di euro per mobilitare ulteriori investimenti privati in tutta l'Unione europea.
  • Strategic Investment Facility, il nuovo dispositivo per gli investimenti strategici integrato in InvestEU - per generare investimenti fino a 150 miliardi di euro per rafforzare la resilienza dei settori strategici, in particolare quelli legati alla transizione verde e digitale e le principali catene del valore nel mercato interno. 

3) Apprendere dalla crisi e rispondere alle sfide strategiche cui deve far fronte l'Europa:

  • EU4Health, il nuovo programma per la salute e per i servizi sanitari europei che, on un budget di 9,4 miliardi di euro, punta a rafforzare la sicurezza sanitaria e prepararsi per future crisi sanitarie;
  • Un rafforzamento di 2 miliardi di euro di rescEU, il meccanismo di protezione civile dell'Unione, che sarà ampliato e rafforzato per preparare l'Unione a rispondere a crisi future;
  • Un budget di 94,4 miliardi di euro per Horizon Europe, che sarà rafforzato per finanziare la ricerca sui temi sanitari, resilienza e transizioni verdi e digitali;
  • Sostegno ai partner globali dell'Europa attraverso ulteriori 16,5 miliardi di euro per azioni esterne, compresi gli aiuti umanitari;
  • Altri programmi europei saranno rafforzati per allineare pienamente il futuro quadro finanziario alle esigenze di ripresa e alle priorità strategiche. Altri strumenti saranno rafforzati per rendere il bilancio dell'UE più flessibile e reattivo. 

Il bilancio europeo 2021-2027 motore della ripresa

Nelle intenzioni della Commissione, Next Generation EU è uno strumento legato all'emergenza, creato e da attivare esclusivamente ai fini della risposta alla crisi e delle misure per la ripresa. I fondi raccolti sui mercati finanziari saranno dati agli Stati membri tramite il nuovo bilancio europeo 2021-2027 che la Commissione europea ha rivisto e aggiornato, portando la propria proposta a circa 1.850 miliardi di euro.

La Commissione ha di conseguenza anche aggiornato il suo programma di lavoro 2020, adattando le priorità politiche lanciate a inizio anno alla nuova realtà. Le iniziative faro come lo European Green Deal e la Transizione digitale rimangono comunque elementi chiave per rilanciare l'economia europea e costruire un'Europa più resiliente, sostenibile, equa e prospera: a conferma di ciò, il cut-off di maggio dell’EIC Accelerator interamente dedicata ai temi del Green Deal, il futuro bando di Horizon 2020 per progetti di ricerca e innovazione previsto per metà settembre e il recente bando da 1 miliardo di euro dell'Innovation Fund dedicato allo sviluppo di innovative clean technology.

Allo stesso tempo la Commissione risponde alla pandemia ri-orientando il suo lavoro dando priorità alle azioni necessarie per stimolare la ripresa e la resilienza dell'Europa: in tal senso il 24 giugno viene presentata la proposta di bilancio 2021 pari a 166,7 miliardi di euro che - insieme a Next Generation EU - nelle intenzioni della Commissione von der Leyen sarà dedicato principalmente alla ripresa europea e ad affrontare i danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus.

A tal fine, la Commissione propone di assegnare:

  • 1,34 miliardi di euro per il programma Digital Europe per la cyber-difesa dell'Unione e per sostenere la transizione digitale;
  • 3 miliardi di euro per Connecting Europe Facility per facilitare i collegamenti transfrontalieri;
  • 575 milioni di euro per il Single Market Programme, a supporto della cooperazione in materia fiscale e doganale;
  • 2,89 miliardi di euro per Erasmus Plus per investire nei giovani, nonché 306 milioni di euro per i settori culturali e creativi attraverso Creative Europe.

Inoltre, gran parte dei fondi andrà alle azioni prioritarie individuate nell’ambito di Next Generation EU, tra cui:

  • 131,5 miliardi di euro di prestiti e circa 133 miliardi di euro di sovvenzioni da erogare agli Stati membri nell'ambito dello Strategic Investment Facility di Next Generation EU;
  • 17,3 miliardi di euro per Horizon Europe, per aumentare il sostegno europeo alle attività di ricerca e innovazione in materia di salute e clima, di cui 5 miliardi di euro nell'ambito di Next Generation EU;
  • 10,13 miliardi di euro per InvestEU, da investire in infrastrutture sostenibili, innovazione e digitalizzazione. Parte del denaro sarà destinato allo Strategic Investment Facility;
  • € 9,47 miliardi per il Just Transition Fund per garantire che la transizione verso la neutralità climatica non lasci indietro nessuno, di cui € 7,96 miliardi nell'ambito di Next Generation EU;
  • 1,19 miliardi di euro per EU4Health, il nuovo programma che si propone di proteggere l’Europa dalle future minacce alla salute, di cui € 1,17 miliardi da Next Generation EU.

Insieme per la ripresa dell'Europa

Come detto all’inizio, la portata della proposta della Commissione europea (e in particolare il nuovo strumento di ripresa) è potenzialmente storica e proprio per questo motivo mai come in questo caso la parola passa alla politica e in particolare agli Stati membri, veri attori protagonisti del processo di integrazione europea. Dopo un primo confronto a giugno, è convocato per il 17 e 18 luglio un importante vertice straordinario del Consiglio europeo in cui occorrerà mediare tra le ormai note riluttanze dei cosiddetti paesi frugali (Paesi Bassi, Austria, Danimarca, Finlandia e Svezia) e la proposta della Commissione sostenuta da Germania, Francia e ovviamente dai paesi del sud-europa. Un ruolo cruciale sarà giocato dalla Germania, a cui è affidata la presidenza di turno per questi 6 mesi cruciali del 2021. "Insieme per la ripresa dell'Europa" è il motto con cui la Germania ha battezzato la propria presidenza, una chiara indicazione della volontà politica della cancelliera Merkel, confermata dal suo discorso alla seduta plenaria del Parlamento europeo di inizio luglio, dove ha affermato con forza la necessità di arrivare ad un accordo sul bilancio 2021-2027 e su Next Generation EU entro l'estate.

Horizon Europe: qualcosa si muove

Piccoli passi in avanti in merito al prossimo programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione.

Da un punto di vista istituzionale, si è riunita la la Commissione per l'industria, la Ricerca e l'Energia (ITRE) del Parlamento europeo votando a favore dell’avvio dei negoziati con il Consiglio e la Commissione sugli aspetti ancora in sospeso (suddivisione interna del budget - cooperazione internazionale - sinergie con altri programmi) ma subordinandolo all’accordo complessivo sul budget EU 2021-2027. Su questo punto, la nuova proposta di bilancio UE 2021-2027 e il nuovo strumento per la ripresa Next Generation EU - se confermati - doteranno Horizon Europe di un budget pari 94.4 miliardi di euro, poco meno della proposta iniziale della Commissione europea (100 miliardi di euro) e di più rispetto alla proposta al ribasso di Michel per il Consiglio europeo (80 miliardi). La ripartizione del budget è come detto ancora oggetto di trattativa, ma la Commissione ha intanto pubblicato una scheda informativa in cui ha già spiegato che i fondi provenienti da Next Generation EU saranno destinati a progetti di ricerca e innovazione finanziati nell’ambito del nuovo European Innovation Council e in 3 cluster (Health, Energy and Mobility, Digital Industry and Space), seguendo quindi la logica prioritaria alla base del nuovo strumento.

Nel frattempo, la Commissione si porta avanti e continua a lavorare sui contenuti di Horizon Europe. Tramite il Comitato Shadow di Horizon Europe e ai suoi comitati tematici, la Commissione e i delegati nazionali si stanno ora concentrando per ultimare il Piano strategico 2021-2024, che definirà le principali priorità politiche del programma di ricerca e gli obiettivi specifici da raggiungere, e per definire i work programme 2021-2022, che conterranno i primi bandi di Horizon Europe. La Commissaria per la ricerca e l'innovazione Mariya Gabriel ha di recente affermato che la Commissione europea sta rielaborando alcune parti di Horizon Europe per riflettere gli insegnamenti tratti dalla pandemia del coronavirus. 

Come parte del ragionamento, la Commissione sta valutando anche la creazione di un nuovo partenariato sulla preparazione alle pandemie e la resilienza della società, che si andrebbe ad aggiungere alle ormai definitive 49 partnerships di Horizon Europe. Di queste, almeno 30 dovrebbero essere pronte per il lancio di Horizon Europe, mentre le rimanenti verrebbero attivate successivamente.

Passi in avanti anche nella definizione delle Missions, la vera novità del nuovo programma quadro. A fine giugno la Commissione europea ha infatti pubblicato i report intermedi dei Mission boards relativi alla proposte delle potenziali cinque future missioni di ricerca e innovazione di Horizon Europe, il prossimo programma di ricerca e innovazione dell'Unione europea:

  1. Conquering Cancer: Mission Possible
  2. Accelerating The Transition To A Climate Prepared And Resilient Europe
  3. Regenerating our Ocean and Waters
  4. 100 Climate-Neutral Cities by 2030 - by and for the citizens
  5. Caring for Soil is Caring for Life

I report intermedi dei boards sono stati pubblicati ora per consentire una partecipazione attiva a una serie di eventi online previsti per l'estate che permetteranno alla Commissione europea di ascoltare priorità e idee dei cittadini europei sulle Missions proposte. I Mission Boards consegneranno poi le loro raccomandazioni finali in occasione degli "European Research and Innovation Days" previsti per il 22-24 settembre 2020. La Commissione prevede di annunciare le missioni selezionate verso la fine del 2020, in modo da inserirle nel Piano Strategico 2021-2024.

Articolo a cura della redazione FIRST