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In un accorato articolo, Richard L. Hudson, caporedattore di Science|Business, esprime la sua delusione e preoccupazione sull'accordo raggiunto dai leader europei sul bilancio UE per il 2021-2027.

A suo avviso, infatti, le negoziazioni hanno dato un risultato drammatico per la scienza, la ricerca e la tecnologia, in un momento storico in cui il mondo necessita più che mai di investimenti in questi ambiti per superare la pandemia e affrontare nuove sfide come quelle legate all'intelligenza artificiale e la sicurezza informatica.

Secondo l'accordo raggiunto al vertice del 17 e 18 luglio 2020, Horizon Europe avrà un budget di 80,9 miliardi di euro rispetto ai 94,4 miliardi originariamente previsti, rappresentando un vero e proprio taglio dovuto principalmente al braccio di ferro con i cosiddetti Stati frugali, i paesi più ricchi del nord-ovest europeo.

Secondo Hudson, questa cifra è una sconfitta per tutta l'Europa dal momento che i finanziamenti alla ricerca nel 2021 e 2022 diminuiranno rispetto al 2020 e continueranno a diminuire per il resto della programmazione. L'Europa resterà ulteriormente indietro rispetto all'obiettivo di spesa del 3% del PIL in ricerca e innovazione e perderà ancora terreno rispetto agli Stati Uniti, al Giappone o alla Corea.

Hudson suggerisce quindi una serie di strade per cercare di migliorare i termini dell'accordo:

  • Il Parlamento europeo (che si è già espresso profondamente contrario all'accordo), le organizzazioni di lobby universitarie e delle imprese dovrebbero iniziare a fare pressione in modo coordinato per far sì che maggiori fondi destinati ad agricoltura e coesione vengano dedicati alle priorità di ricerca e per insistere sull'importanza del finanziamento a ricerca e sanità
  • Riconfigurare la bozza di accordi sull'allocazione dei fondi in base ai settori e obiettivi al momento prioritari all'interno di Horizon Europe
  • Semplificare e agevolare la partecipazione dei paesi terzi in modo da avere il sostegno finanziario e scientifico di tutti coloro che finora hanno manifestato un forte interesse, come Israele, Canada, Svizzera, Giappone e persino il Regno Unito nonostante la Brexit
  • Distristribuire in modo più bilanciato i benefici di Horizon Europe tra paesi europei ricchi e paesi più poveri: è noto che la maggior parte dei finanziamenti di Horizon 2020 è andata ai paesi più avvantaggiati nell'aggiudicarsi i finanziamenti all'eccellenza scientifica e all'avanguardia tecnologica. Questo vantaggio deve essere rimodulato per far sì che anche i paesi dell'est europeo abbiano interesse a un programma di ricerca e innovazione più forte.
  • Dare priorità alla ricerca applicata rispetto alla ricerca di base, per permettere a Horizon di produrre tecnologie e soluzioni vicine al mercato e i posti di lavoro che ne conseguono
  • Iniziare una campagna di comunicazione che avvicini il pubblico generale al mondo della ricerca per sensibilizzarlo sul valore della scienza e della tecnologia 
Area
Unione Europea
Quadro di finanziamento