• Tipo News
    POLITICA GENERALE
  • Fonte
    Varie - UE
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Nel corso del decimo dialogo trilaterale, i rappresentanti del Parlamento e del Consiglio hanno esaminato tutte le questioni in sospeso nel negoziato. I negoziatori del Parlamento hanno presentato una proposta innovativa sulla questione critica di come contare i costi del debito comune nel prossimo bilancio a lungo termine dell'UE e il Consiglio l'ha respinta.

Secondo quanto sostenuto dai membri del team di negoziazione del Parlamento sul Quadro finanziario pluriennale (QFP) e sulle risorse proprie (RU), sulla questione dei supplementi per i 15 programmi faro europei, il Consiglio ha ulteriormente rafforzato la sua posizione, mentre il Parlamento ha proposto una serie di aperture

Nonostante sia stato in gran parte lasciato fuori dalla decisione di istituire lo strumento di recupero dell'UE, il Parlamento ha accettato che i costi del nuovo debito siano a carico del bilancio dell'Unione.

Tuttavia, il Parlamento ritiene che tali costi debbano essere conteggiati al di sopra dei rigorosi massimali del Quadro finanziario pluriennale (QFP). In caso contrario, essi entrano in concorrenza con i normali programmi dell'Unione. Ciò è dovuto all'approccio top-down del Consiglio, che fissa costantemente i massimali globali del QFP ad un livello sempre più vicino all'1% del RNL dell'UE. I negoziatori di bilancio del Parlamento affermano che "quando i rimborsi del capitale di recupero del debito entreranno in vigore dopo il 2027 (più di 15 miliardi di euro all'anno), questa sarà la fine del bilancio dell'Unione così come lo conosciamo".

Nel 2021-2027, contare i costi NGEU ("Next Generation EU" recovery instrument) al di sopra dei massimali potrebbe 12.9 miliardi di euro a favore dei programmi di punta, come richiesto dal Parlamento.

Il parlamento ha offerto al Consiglio di contare i costi dell'UNGEU al di sopra dei massimali, ma senza ridistribuire i 12.9 miliardi di euro ai programmi faro. Questo lascerebbe un margine significativo non assegnato per finanziare esigenze impreviste nei prossimi anni, visti i tempi difficili che sta attraversando l'Europa. 

L'offerta del Parlamento risulta essere compatibile con la lettera delle conclusioni del Consiglio europeo del 21 luglio 2020, secondo gli eurodeputati. Il Consiglio non ha però accettato la proposta.

Area
Unione Europea