• Tipo News
    POLITICA GENERALE
  • Fonte
    Varie - UE
  • Del

Raggiunto un accordo politico tra il Consiglio e il Parlamento sulle norme aggiornate che disciplinano i fondi strutturali e che costituiscono la base della politica europea per la coesione economica e sociale.

Oggetto dell'accordo il testo del nuovo progetto di regolamento sulle disposizioni comuni (CPR), che ridefinisce le norme relative ad otto fondi.

La nuova legislazione delinea cinque nuovi obiettivi strategici, prioritari per l'Europa, che individueranno i settori di investimento finanziati dai fondi:

  • un'Europa più intelligente: trasformazione economica innovativa e intelligente
  • un'Europa più verde e a basse emissioni di carbonio
  • un'Europa più connessa: mobilità e connettività regionale alle TIC
  • un'Europa più sociale attraverso l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali
  • un'Europa più vicina ai cittadini: sviluppo sostenibile e integrato delle aree urbane, rurali e costiere mediante iniziative locali.

Il progetto introduce inoltre alcune modifiche, tra cui:

  • la riduzione degli oneri amministrativi per le autorità di gestione
  • una maggiore flessibilità in vista di una ripartizione più efficiente delle risorse
  • il rafforzamento del collegamento con il semestre europeo
  • l'introduzione di condizioni abilitanti da applicare durante tutto il periodo di programmazione, quali un monitoraggio efficace degli appalti pubblici, il rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e l'applicazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità
  • la realizzazione di un nuovo riesame intermedio nel 2025 per garantire che i programmi affrontino adeguatamente le nuove sfide dei prossimi anni
  • l'introduzione di un nuovo meccanismo di monitoraggio del clima per un forte contributo dei fondi strutturali al conseguimento degli obiettivi climatici dell'UE.

I principali elementi del compromesso raggiunto includono:

  • l'orientamento degli investimenti pubblici effettuati a livello nazionale, regionale e locale a favore di un'Europa più intelligente, verde e sociale
  • la creazione di condizioni abilitanti per far sì che gli Stati si preparino in anticipo a ricevere il sostegno dell'UE creando un contesto favorevole agli investimenti 
  • l'affermazione del principio di partenariato che implica una stretta collaborazione a livello europeo, nazionale, regionale e locale
  • una maggiore flessibilità nei trasferimenti di risorse tra i fondi della politica di coesione e tra le regioni
  • la fissazione dei tassi chiave di cofinanziamento dell'UE all'85% per le regioni meno sviluppate (quelle con un PIL inferiore al 75% della media dell'UE-27), al 60% per le regioni in transizione (il cui PIL è compreso tra il 75% e il 90% della media dell'UE) e al 40% per le regioni più sviluppate (quelle con un PIL superiore al 90% della media UE)
  • il mantenimento della regola di disimpegno n+3 per il periodo 2021-2026. All'inizio di ciascun periodo di programmazione, ad ogni programma vengono assegnati dei finanziamenti, un settimo dei quali viene impegnato ogni anno a favore del programma. La regola n+3 esige che tali finanziamenti vengano spesi entro tre anni da quando sono stati impegnati
  • la considerazione del PIL pro capite, del tasso di disoccupazione giovanile e dei flussi migratori ai fini dell'assegnazione
  • l'introduzione di quasi 80 misure di semplificazione. Le norme semplificate renderanno gli enti locali, urbani e territoriali più autonomi nella gestione dei fondi dell'UE.
Area
Unione Europea