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È stato pubblicata l'edizione 2020 dell'EU Industrial R&D Investment Scoreboard, il quadro di valutazione degli investimenti industriali in ricerca e sviluppo.

L'obiettivo è confrontare la performance delle industrie innovative dell'UE rispetto alle principali controparti mondiali.

L'edizione del 2020 analizza le 2.500 aziende che nel 2019 hanno investito le maggiori somme in R&S a livello mondiale. Il campione comprende 421 aziende con sede nell'UE (20,9%), 775 aziende statunitensi (38,5%), 536 aziende cinesi (13,1%), 309 giapponesi (12,7%), e 459 dal resto del mondo (14,8%).

Di fronte a una corsa tecnologica globale in continua crescita, nel 2019 i primi 2.500 operatori industriali in tutto il mondo hanno aumentato complessivamente i loro investimenti in R&S dell'8,9%. In particolare, le aziende dell’UE rappresentano 14 dei 50 principali investitori aziendali e, per il decimo anno consecutivo, hanno aumentato del 5,6% i loro investimenti in R&S nei settori ICT (8,6%), salute (5%) e automobilistico (4,2%). Inoltre, le 421 aziende con sede in Europa hanno dato lavoro a più di 16,8 milioni di persone, con un aumento dello 0,2% rispetto all'anno precedente.

Sebbene il tasso di crescita di R&S delle aziende europee sia aumentato, è ben al di sotto di quello delle loro controparti cinese (21%) e statunitense (10,8%). A tale proposito è opportuno sottolineare che, a seguito della Brexit, l'uscita delle società britanniche dai dati dell'UE ha indebolito la rappresentanza dell'Unione.

L'UE è risultata leader mondiale nei brevetti verdi di alto valore, seguita da Giappone e Stati Uniti.

Il quadro di valutazione mostra la necessità di un numero maggiore e di una crescita delle aziende nel settore farmaceutico, biologico e nel settore ICT. Sono necessari maggiori sforzi e investimenti per la leadership tecnologica europea e per la transizione verso un’Europa verde e digitale.