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Nel primo round di finanziamenti post-Brexit da 8.25 milioni di euro del Consiglio europeo della ricerca per progetti proof-of-concept i ricercatori con sede nel Regno Unito hanno ottenuto il maggior numero di sovvenzioni. 8 dei 55 scienziati che riceveranno le sovvenzioni finanziate da Horizon 2020 svolgeranno le loro ricerche nel Regno Unito, e a dimostrazione della capacità del paese di attirare scienziati di spicco, solo uno ha origine britannica.

La Gran Bretagna ha lasciato l'UE il 1° gennaio, ma queste sovvenzioni saranno erogate in base a bilanci autorizzati prima della Brexit. Nel suo accordo di dicembre, il Regno Unito ha indicato di voler aderire anche al nuovo programma, Horizon Europe, ma i dettagli non sono ancora stati definiti.

La nuova tornata di sovvenzioni è destinata ai ricercatori finanziati dall'ERC affinché le loro idee si avvicinino al mercato, sviluppando piani aziendali, prototipi e testando la commerciabilità di prodotti o servizi. 

Uno dei vincitori, Erwin Reisner, originario dell'Austria, esplorerà come l'energia solare può essere utilizzata per trasformare i rifiuti in idrogeno all'Università di Cambridge. Nel frattempo, Mauro Giacca esplorerà l'uso delle nanoparticelle di RNA per la rigenerazione cardiaca al King's College di Londra, che ha raggiunto da Trieste nel 2019.

Il Regno Unito ha da tempo attratto talenti di ricerca da tutto il mondo, creando un ecosistema di ricerca diversificato. Tuttavia, con l'uscita del Paese dall'UE, si teme che possa diventare meno aperto ai ricercatori stranieri. 

Nel 2020, un totale di 166 scienziati hanno beneficiato dei finanziamenti dell'ERC per progetti proof-of-concept. Anche in questo caso, il Regno Unito si è classificato al primo posto con 30 sovvenzioni ricevute, seguito dalla Germania con 23.

Attualmente, il futuro del regime di sovvenzioni proof-of-concept non è chiaro, in quanto non risulta incluso nel programma di lavoro dell'ERC per il 2021.