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L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) ha avanzato alcune considerazioni su come la pandemia abbia stimolato la collaborazione scientifica globale e dimostrato il valore della scienza aperta in un modo senza precedenti, mettendo però anche in luce le lacune della politica scientifica.

La collaborazione a livello mondiale tra gli scienziati ha accelerato notevolmente la conoscenza del virus Covid-19, la sperimentazione e lo sviluppo di terapie e vaccini per curarlo e prevenirlo.

Questo banco di prova potrebbe costituire la base per la creazione di modelli di open science efficaci e di lunga durata, con un maggiore coordinamento internazionale e un finanziamento più mirato della ricerca e dello sviluppo.

La crisi portata dal Covid-19 ha accelerato molte tendenze già in atto. Ha aperto ulteriormente l'accesso ai dati e alle pubblicazioni, ha aumentato l'uso degli strumenti digitali, ha potenziato la collaborazione internazionale, ha stimolato una serie di partnership pubblico-privato e ha incoraggiato l'impegno attivo di nuovi attori. Questi sviluppi potrebbero facilitare la transizione verso una scienza e un'innovazione più aperta nel lungo periodo.

Nel report Science, Technology and Innovation Outlook 2021, l'OECD avverte però anche che le ricadute economiche della pandemia porteranno probabilmente a una riduzione drastica della spesa in R&I, lasciando i governi indebitati e in difficoltà nel finanziare i programmi nazionali di ricerca e sviluppo. Questo potrebbe ostacolare l'innovazione in un momento molto critico.