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Con la frattura di fondo irrisolta tra la Svizzera e l'Unione europea e la Commissione impegnata in trattative di associazione, si rischia l’esclusione del paese da Horizon Europe per almeno due anni. 

A giugno, l'UE ha bandito i ricercatori con sede in Svizzera da Horizon Europe, dopo che Berna si è allontanata da un negoziato più ampio e di lunga durata per consolidare i legami con il blocco in un unico accordo quadro.

Ad agosto, il Fondo Nazionale Svizzero per la Scienza (FNS) ha annunciato l’elaborazione di misure temporanee nella forma di schemi di finanziamento, per replicare le opportunità perse, che siano quanto più allineate possibile alle sovvenzioni del Consiglio Europeo della Ricerca (CER) e alle borse Marie Sklodowska-Curie.

Sembra però esserci scetticismo rispetto a questa soluzione. Infatti, anche se le condizioni finanziarie sotto il FNS appaiono paragonabili, c’è chi le considera insufficienti e non in grado, tra le altre cose, di garantire il livello di fama internazionale che deriva dal vincere le sovvenzioni del CER. Anche La Segreteria di Stato svizzera per la formazione, la ricerca e l'innovazione riconosce che le misure non compenseranno la mancata associazione ad Horizon Europe.

La Svizzera potrebbe puntare a diventare partner al di fuori dell'UE, come il Regno Unito o la Cina, oppure partecipare ai progetti di Horizon Europe come paese terzo. Tuttavia, l’associazione diretta ad Horizon e ai suoi programmi resta la priorità per il paese.

Le visioni della Svizzera e della Commissione restano contrastanti. Data la situazione attuale, ci sono due possibili soluzioni allo stallo: la Svizzera potrebbe tornare al tavolo delle trattative e trovare un accordo quadro generale, oppure la Commissione potrebbe cambiare strada e permettere ai negoziati di Horizon Europe e al più ampio accordo quadro di procedere separatamente. 

Area
Unione Europea
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