Acronimo
FONDI STRUTTURALI 2014-2020
Anno di inizio
2014
Anno di fine
2020
Area
Unione Europea

Di cosa si occupa

Il futuro della politica di coesione va interpretato e collocato nel più vasto contesto del nuovo quadro d’azione europeo e della strategia europea: “Europa 2020: Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”. Quest’ultima definisce gli obiettivi programmatico - politici con l’orizzonte temporale del 2020 che saranno perseguiti attraverso l'attuazione di specifiche politiche di intervento dell’Unione europea, nell’ambito del prossimo Quadro finanziario pluriennale 2014-2020.

Il 6 ottobre 2011, la Commissione europea ha adottato un progetto di pacchetto legislativo che definirà le linee della politica di coesione dell’UE per il periodo 2014-2020. Dopo un anno di duri negoziati, i regolamenti e le direttive per l'attuazione della politica di coesione dell'UE 2014-2020 sono stati approvati. Un terzo del bilancio dell'UE per il periodo 2014-2020 sarà investito negli Stati membri per promuovere lo sviluppo regionale, con una forte attenzione al lavoro, l'efficienza energetica, l'innovazione e la ricerca.

Gli elementi principali che caratterizzano la proposta sono la concentrazione dei finanziamenti su un numero minore di priorità meglio collegate alla strategia Europa 2020, la concentrazione sui risultati, il monitoraggio dei progressi verso gli obiettivi fissati, il maggiore ricorso a condizionalità e la semplificazione dell'attuazione.

Il contesto operativo in cui vengono utilizzati gli strumenti finanziari nonché le capacità amministrative e le competenze tecniche necessarie al successo del loro impiego variano considerevolmente tra Stati membri e regioni.
Il sostegno della politica di coesione può essere fornito a favore di:

  • strumenti finanziari istituiti a livello dell’UE e gestiti dalla Commissione conformemente al regolamento finanziario (gestione diretta): in questo caso i contributi del programma operativo destinati agli strumenti finanziari saranno limitati agli investimenti in regioni e azioni previste dal programma operativo da cui sono state attinte le risorse. Per quanto concerne gestione e controllo si applicano le stesse norme che disciplinano gli strumenti finanziari utilizzati nell’ambito della gestione diretta
  • strumenti finanziari istituiti a livello nazionale/regionale e gestiti conformemente alla  proposta di regolamento sulle disposizioni comuni e alla legislazione secondaria ad esso collegata (gestione concorrente).

 Per tali strumenti le Autorità di gestione hanno la possibilità di destinare le risorse del programma a:

  • strumenti già esistenti o di recente creazione, mirati a soddisfare condizioni ed esigenze specifiche
  • strumenti standardizzati (già disponibili), i cui termini e condizioni saranno predefiniti e indicati in un atto di esecuzione della Commissione. Tali strumenti devono essere pronti per un utilizzo immediato
  • strumenti finanziari unicamente consistenti in prestiti o garanzie che possono essere attuati direttamente dalle autorità di gestione.

In tali casi queste ultime saranno rimborsate in base ai prestiti effettivamente erogati o agli importi delle garanzie realmente congelati per i nuovi prestiti, senza la possibilità di applicare commissioni o costi di gestione ai fondi del QSC.

Per i contributi a favore di strumenti finanziari dell’UE gestiti dalla Commissione, occorre prevedere un asse prioritario distinto nell’ambito del programma operativo, il cui tasso di cofinanziamento può raggiungere il 100% dell’importo.

Per i contributi a favore di strumenti finanziari nazionali o regionali rientranti nella gestione concorrente, le autorità di gestione sono tenute a versare contributi progressivi, mantenendo comunque la possibilità di inserire nella dichiarazione di pagamento i contributi nazionali anticipati da mobilitare a livello dello strumento finanziario per il corrispondente periodo di due anni (ad esempio sottoforma di investimenti congiunti effettuati a livello dei destinatari finali). Ai fini del calcolo del contributo progressivo, le domande di pagamento devono tener conto sia dei requisiti di capitale dello strumento finanziario su un periodo massimo di due anni (in linea con il piano del progetto), sia del saldo residuo delle risorse precedentemente erogate nell’ambito del programma operativo ma inutilizzate e quindi disponibili a livello dello strumento finanziario, compresi i corrispondenti contributi nazionali.

In termini di incentivi finanziari, la quota di co-finanziamento comunitario sarà incrementata di dieci punti percentuali nel caso in cui l’asse prioritario sia pienamente realizzato attraverso gli strumenti finanziari.

Cosa finanzia

La politica di coesione contribuirà al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 2020 concentrando l’investimento sulle aree riportate di seguito.

  • Ricerca e innovazione
  • Tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)
  • Competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI)
  • Transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
  • Adattamento ai cambiamenti climatici e prevenzione e gestione dei rischi
  • Tutela dell’ambiente ed efficienza delle risorse
  • Trasporto sostenibile e rimozione delle strozzature nelle principali infrastrutture di rete
  • Occupazione e sostegno alla mobilità dei lavoratori
  • Inclusione sociale e lotta alla povertà
  • Istruzione, competenze e apprendimento permanente
  • Potenziamento della capacità istituzionale e amministrazioni pubbliche efficienti

La struttura legislativa per la politica di coesione comprende:

  1. un regolamento di carattere generale che definisce le norme comuni per il Fondo europeo di sviluppo regionale
  2. il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e ulteriori norme generali per il FESR, il FSE e il Fondo di coesione
  3. tre regolamenti specifici per il FESR, il FSE e il Fondo di coesione
  4. due regolamenti relativi all’obiettivo di cooperazione territoriale europea e al Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT).

Chi può partecipare

Tutte le regioni europee possono beneficiare del sostegno dei fondi FESR e FSE. Tuttavia, verrà operata una distinzione tra regioni meno sviluppate, regioni di transizione e regioni più sviluppate al fine di garantire la concentrazione dei fondi in base al Prodotto Interno Lordo.

Pertanto, saranno individuate:

  • Regioni meno sviluppate, regioni il cui PIL pro-capite è inferiore al 75% della media del PIL dell’UE-27
  • Regioni di transizione, regioni con un PIL pro-capite compreso tra il 75% ed il 90% della media dell’UE-27
  • Regioni più sviluppate, regioni con un PIL pro-capite superiore al 90% della media dell’UE-27.

Inoltre, viene istituita una "rete di sicurezza" per tutte le regioni che erano ammesse a beneficiare dell’obiettivo convergenza nel periodo 2007-2013, ma il cui PIL pro-capite è superiore al 75%. Tali regioni che rientrano nelle categorie delle regioni di transizione o delle regioni più sviluppate, riceveranno una dotazione dai fondi strutturali pari ad almeno due terzi della dotazione 2007-2013. Per ciascuna categoria di regione verranno stabilite quote minime.

Entità del finanziamento

E' stata approvata la nuova Politica di Coesione che avrà una dotazione finanziaria di 325 miliardi di euro da investire nelle regioni europee.
Un terzo del bilancio dell'UE per il periodo 2014-2020 sarà investito negli Stati membri per promuovere lo sviluppo regionale, con una forte attenzione al lavoro, l'efficienza energetica, l'innovazione e la ricerca.

Le priorità di cui si è tenuto conto sono:

  • Attenzione ai risultati
  • Semplificazione
  • Maggiore condizionalità nella politica di coesione, maggiore sostenibilità nel settore agricolo
  • Contributo all’implementazione della Strategia Europa 2020.

In breve sintesi, si vede una riduzione le voci relative alla politica dei fondi strutturali (-8%) e alla politica agricola comune (-11%); tuttavia esse continuano a rappresentare la maggior parte del bilancio (pari al 72% del totale). La voce relativa alla competitività e all’innovazione vede un aumento del 37% (il Programma di innovazione e ricerca Horizon 2020 dispone di circa 70 miliardi) e aumenta del 50% il budget dedicato al meccanismo per collegare l’Europa che finanzia le infrastrutture in materia di trasporti, energia e ICT.

Contenuto creato il 21/08/2013