• Tipo News
    COMUNICATO STAMPA
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

Il 19 marzo 2019 la Commissione ha adottato programmi di lavoro per cofinanziare, nel periodo 2019-2020, progetti industriali comuni nel settore della difesa con una dotazione fino a 500 milioni di €. Sono inoltre stati stanziati 25 milioni di € per sostenere progetti collaborativi di ricerca nel settore della difesa, i cui inviti a presentare proposte sono appena stati pubblicati.

La Commissione Juncker sta compiendo uno sforzo senza precedenti per proteggere e difendere gli europei. Dal 2021 un vero e proprio Fondo europeo per la difesa promuoverà una base industriale della difesa innovativa e competitiva e contribuirà all'autonomia strategica dell'UE. Grazie alle due iniziative antesignane del Fondo, la Commissione si sta adoperando affinché la cooperazione in materia di difesa diventi sin da ora una realtà nel bilancio dell'UE. L'azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa - Preparatory Action on Defence Research (PADR) - continua a produrre iniziative per il terzo anno consecutivo. Con le decisioni odierne inoltre la Commissione dà il via ai primi progetti industriali comuni nel settore della difesa finanziati dall'UE attraverso il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa (EDIDP), che si concentrerà su ambiti quali la tecnologia dei droni, la comunicazione via satellite, i sistemi di allarme rapido, l'intelligenza artificiale, la ciberdifesa o la sorveglianza marittima.

Sviluppo congiunto di materiali e tecnologie di difesa

Il primo programma di lavoro relativo a EDIDP prevede 500 milioni di € in cofinanziamenti per lo sviluppo congiunto delle capacità di difesa nel periodo 2019-2020. Nei prossimi giorni la Commissione pubblicherà 9 inviti a presentare proposte per il 2019, cui seguiranno 12 ulteriori inviti per il 2020. Tali inviti riguarderanno settori prioritari in ambito aereo, terrestre, marittimo, cibernetico e spaziale:

  • abilitazione di operazioni, protezione e mobilità delle forze militari: 80 milioni di € sono disponibili per contribuire a sviluppare le capacità di individuazione delle minacce CBRN o i sistemi anti drone;
  • intelligence, comunicazione sicura e cibersicurezza: 182 milioni di € saranno destinati alla sorveglianza e alla difesa dell'ambiente cibernetico, alla sorveglianza dell'ambiente spaziale e alle capacità di allerta rapida o di sorveglianza marittima;
  • abilità di effettuare operazioni di punta: 71 milioni di € sosterranno l'ammodernamento o lo sviluppo della prossima generazione di capacità di attacco di precisione al suolo, capacità di combattimento terrestre e aereo e dei sistemi navali del futuro;
  • tecnologie innovative nel settore della difesa e PMI: 27 milioni di € saranno stanziati per promuovere soluzioni negli ambiti dell'intelligenza artificiale, della realtà virtuale e delle cibertecnologie e per sostenere le PMI.
  • Sono stati inoltre proposti due progetti per l'aggiudicazione diretta: 100 milioni di € per sostenere lo sviluppo di Eurodrone, una capacità fondamentale per l'autonomia strategica dell'Europa, e 37 milioni di € a favore del programma ESSOR per le comunicazioni militari interoperabili e sicure.

Sono stati inoltre proposti due progetti per l'aggiudicazione diretta: 100 milioni di € per sostenere lo sviluppo di Eurodrone, una capacità fondamentale per l'autonomia strategica dell'Europa, e 37 milioni di € a favore del programma ESSOR per le comunicazioni militari interoperabili e sicure.

Finanziare l'innovazione nel settore della ricerca in materia di difesa

Oggi la Commissione pubblica inviti a presentare proposte nell'ambito dell'azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa (PADR), la terza e ultima tranche di bilancio della Commissione Juncker. Il programma di lavoro per il 2019 destinerà 25 milioni di € per la ricerca sulla dominanza dello spettro elettromagnetico e sulle future tecnologie di rottura per la difesa, due ambiti ritenuti essenziali per mantenere la leadership e l'indipendenza tecnologica dell'Europa a lungo termine.

Gli inviti a presentare proposte sulle future tecnologie di rottura per la difesa riguarderanno il modo migliore per l'UE di sostenere tecnologie rivoluzionarie in tale settore che possano indurre cambiamenti trasformativi in ambito militare. In tal modo si preparerà il terreno per l'azione del Fondo europeo per la difesa, che potrebbe stanziare fino all'8% del proprio bilancio a favore delle tecnologie di rottura.

La Commissione ha già finanziato cinque progetti di ricerca nel settore della difesa, tra cui il progetto Ocean2020, per un valore di 35 milioni di €, finalizzato al sostegno delle missioni di sorveglianza marittima. Sono in corso le procedure per il finanziamento di ulteriori tre progetti.

Prossime tappe

I consorzi ammissibili possono candidarsi per partecipare agli inviti a presentare proposte per il 2019 entro la fine di agosto. I primi progetti saranno selezionati prima della fine del 2019 con la successiva firma ufficiale delle convenzioni di sovvenzione.

Grazie ai due programmi attualmente in corso, la Commissione spiana la strada ad un Fondo europeo della difesa pienamente operativo per il prossimo periodo finanziario (2021-2027).

Contesto

Nei suoi orientamenti politici del giugno 2014 il Presidente Juncker ha reso il rafforzamento della sicurezza dei cittadini europei una priorità. Nel suo discorso del 2016 sullo stato dell'Unione ha annunciato la creazione di un Fondo europeo per la difesa. La prima serie di azioni presentate dalla Commissione a giugno 2017 ha consentito di sperimentare una cooperazione nel settore della difesa a livello dell'UE mediante l'azione preparatoria sulla ricerca in materia di difesa per il periodo 2017-2019 e il programma europeo di sviluppo del settore industriale della difesa per il periodo 2019-2020.

A giugno 2018 la Commissione ha proposto un Fondo europeo per la difesa con una dotazione di 13 miliardi di €. Il Fondo permetterà all'UE di attestarsi tra i 4 principali investitori europei in ricerca e tecnologia nel settore della difesa in Europa e fungerà da catalizzatore per una base industriale e scientifica innovativa e competitiva. A febbraio 2019 le istituzioni dell'UE hanno raggiunto un accordo politico parziale sul Fondo europeo per la difesa, soggetto all'approvazione formale da parte del Parlamento europeo e del Consiglio. Gli aspetti di bilancio relativi al futuro Fondo europeo per la difesa sono soggetti all'accordo generale sul prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, proposto dalla Commissione a maggio 2018.