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La Commissione europea ha ribadito la necessità di limitare l’accesso dei paesi terzi ai progetti quantistici e spaziali nell’ambito di Horizon Europe.
In particolare, le restrizioni riguardano principalmente Israele, Regno Unito e Svizzera. Tuttavia, anche Norvegia e Islanda potranno essere escluse da una serie di aree di ricerca spaziale.
Rispetto alla proposta iniziale, il nuovo piano dell’UE ha ridotto le aree di esclusione e limiterà la partecipazione di paesi non-UE a 49 azioni nel programma di lavoro di Horizon Europe 2021-2022.
Tuttavia, la nota dell’UE non esclude ancora totalmente la partecipazione di partner vicini a progetti ritenuti sensibili, a condizione che si possano soddisfare criteri specifici, tra cui che tale partecipazione non presenti un rischio per beni strategici, interessi, autonomia e sicurezza dell'Unione.
Infatti, i funzionari europei ritengono che le esclusioni siano necessarie affinché l'UE possa proteggere la ricerca in settori in rapido sviluppo. I critici di questa posizione ritengono invece che la proposta dell’UE di escludere i partner più stretti dai progetti provocherebbe sfiducia nella comunità scientifica e ridurrebbe significativamente il valore aggiunto di Horizon Europe.
L'intero dibattito, in corso da mesi, è tra le cause del ritardo del lancio dei bandi di Horizon Europe.