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I ricercatori di Israele, Svizzera, Gran Bretagna e altri paesi non-UE potrebbero essere autorizzati a partecipare ai progetti di ricerca quantistica e spaziale di Horizon Europe, secondo un accordo tra i rappresentanti degli stati membri e la Commissione europea raggiunto in questi giorni.

L'accordo, ancora da confermare, potrebbe porre fine a mesi di incertezze sulla partecipazione internazionale a progetti sensibili di ricerca e sviluppo in Horizon Europe. Il dibattito è nato dalla volontà iniziale della Commissione di escludere i paesi associati da progetti relativi a settori in cui si punta ad aumentare l'indipendenza e la competitività strategica dell'UE.

Secondo le anticipazioni, l'ammissibilità a partecipare a 21 bandi di ricerca quantistica e spaziale potrebbe essere estesa a soggetti giuridici stabiliti in paesi terzi associati a Horizon Europe, a patto che forniscano le garanzie necessarie in materia di protezione dei beni strategici, degli interessi, dell'autonomia o della sicurezza dell'Unione.

I criteri da rispettare non sono ancora noti e saranno regolati all'interno dei singoli accordi di associazione negoziati bilateralmente dall'UE e dai paesi interessati nel corso del prossimo anno.

Oltre a Regno Unito, Israele e Svizzera, un'ampia gamma di paesi terzi potrebbe aderire a Horizon Europe. Nell'ambito di Horizon 2020, i paesi associati erano 16. Oltre a questi, la Commissione sta avviando colloqui con Marocco, Canada, Giappone e altri.

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Unione Europea
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