• Tipo News
    COMUNICATO STAMPA
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

La Sesta relazione sulla coesione economica, sociale e territoriale, della Commissione europea, pubblicata oggi, dimostra che la politica di coesione dell’UE rispetta gli obiettivi di crescita della strategia Europa 2020 creando posti di lavoro e riducendo le disparità in tutta Europa. Guardando al prossimo periodo 2014-2020 la relazione descrive come gli investimenti saranno concentrati su settori fondamentali quali l’efficienza energetica, l’occupazione, l’inclusione sociale e le PMI, perché tali investimenti siano in massimo grado a favore dei cittadini.

La relazione analizza lo stato della coesione dell’Unione e mette in evidenza le sfide cui devono far fronte le autorità nazionali, regionali e locali per superare le difficoltà poste dalla crisi economica e finanziaria. In particolare rileva che la politica di coesione ha attenuato la drastica riduzione degli investimenti pubblici, iniettando risorse finanziarie indispensabili in molti Stati membri e creando la stabilità necessaria ad attrarre gli investimenti privati.

I risultati concreti si possono evincere dagli investimenti effettuati nell’ambito della politica di coesione dell’UE nel periodo 2007-2013. I dati finora disponibili (fino alla fine del 2012), testimoniano la creazione di circa 600 000 nuovi posti di lavoro, il sostegno a 80 000 nuove imprese, l’accesso alla banda larga per 5 milioni di cittadini e un miglior approvvigionamento di acqua potabile per 3,3 milioni di persone. Inoltre 5,7 milioni di persone in cerca di lavoro hanno ottenuto un aiuto per accedere al mondo del lavoro, mentre altre 8,6 milioni di persone, grazie al sostegno, hanno ottenuto le qualifiche necessarie.

Secondo le previsioni gli investimenti che saranno effettuati nel quadro dell’attuale ciclo finanziario, 2014-2020, si spingeranno oltre concentrandosi maggiormente su settori essenziali quali l’economia a basse emissioni di carbonio, la competitività delle PMI, l’innovazione, l’occupazione e l’inclusione sociale. Nell'ambito della politica di coesione dell’UE saranno disponibili più di 38 miliardi di EUR per sostenere il passaggio a un’economia più ecocompatibile mediante investimenti a favore dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili e ciò a fronte di 16,6 miliardi di EUR investiti nell’economia a basse emissioni di carbonio nel periodo 2007?2013. Secondo i piani di spesa e gli accordi di partenariato degli Stati membri il sostegno alle PMI, affinché diventino più competitive, raggiungerà i 33 miliardi di EUR (ossia un aumento di quasi 10 miliardi di EUR). Oltre 80 miliardi di EUR saranno investiti in capitale umano mediante il Fondo sociale europeo e l’iniziativa per l’occupazione giovanile.

Il commissario per la Politica regionale nel commentare la relazione ha dichiarato: "La relazione odierna dimostra chiaramente che la politica di coesione è diventata uno strumento moderno e flessibile per affrontare le diverse sfide poste all'Europa. È lo strumento d'investimento dell'Europa: sensibile alla crisi ma strategico in quanto volano di crescita e fonte di posti di lavoro oltremodo necessari. In effetti i giorni di ingenti sussidi per la costruzione di strade e ponti sono ormai solo un ricordo del passato perché molti Stati membri stanno colmando il divario infrastrutturale. Gli investimenti incentrati sull’innovazione e la crescita verde saranno fonte di posti di lavoro duraturi e di qualità e rafforzeranno la competitività delle nostre regioni. Ma la crisi ha lasciato il segno in molte regioni e città. Le disparità permangono e vi è ancora molto da fare. Questi fondi devono essere spesi saggiamente per garantire i migliori risultati, soprattutto nelle regioni e nelle città dove le necessità sono più urgenti."

László Andor, commissario UE responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e l’integrazione, ha dichiarato: "La Sesta relazione sulla coesione offre una visione approfondita del valore aggiunto della politica di coesione dell'UE: una fonte essenziale d'investimento in crescita economica e progresso sociale nei 28 Stati membri. Il Fondo sociale europeo rappresenta quasi un quarto della politica di coesione ed è uno strumento chiave dell’UE per investire in competenze e opportunità. Il FSE sostiene gli investimenti nei settori dell’occupazione, dell’inclusione sociale e dell’istruzione, ma anche nella buona governance e nella riforma della pubblica amministrazione. La relazione sulla coesione giunge in un momento importante, ossia quando gli accordi di partenariato con i singoli Stati membri per il periodo di programmazione 2014-20 sono in corso di adozione e i programmi operativi sono in corso di negoziazione. Essa offre un'immagine precisa di dove ci troviamo e di ciò che resta da fare per tradurre il bilancio 2014-20 in progetti concreti."

Nella relazione è ribadita la necessità di una buona governance e si afferma che, senza di essa, non si possono raggiungere né elevati tassi di crescita né la convergenza economica regionale. Sebbene la governance sia migliorata ovunque in Europa, grazie agli investimenti la capacità amministrativa in alcuni Stati membri continuerà ad essere sviluppata, così come si continuerà a formare e sostenere il personale per garantire l'uso più efficiente e redditizio del denaro dei contribuenti dell’UE.

Sebbene le città siano identificate come i motori dell'innovazione e della crescita, è nelle città che, rispetto ad altre zone, si soffre maggiormente per la crisi in termini di perdita di posti di lavoro. Gli abitanti delle città sono più esposti al rischio di povertà e di esclusione sociale in molti Stati membri. Anche per questo motivo, le nuove regole della politica di coesione prevedono che almeno il 20 % del Fondo sociale europeo sia investito nel rafforzamento dell’inclusione sociale e nella lotta contro la povertà.

La Commissione sta inoltre inaugurando una nuova piattaforma aperta di dati relativi alla politica di coesione per sostenere una maggiore attenzione ai risultati, aumentare la trasparenza e favorire il dibattito sui risultati dei finanziamenti effettuati nell'ambito della politica di coesione. Gli utenti possono esaminare i dati della relazione per mezzo di una serie di mappe e grafici interattivi e possono presentare le loro osservazioni.

Contesto
La Quinta relazione sulla coesione, pubblicata nel 2010, aveva sottolineato la necessità di investimenti più coerenti con la strategia Europa 2020, di condizioni preliminari più rigorose e risultati più tracciabili. La nuova politica con il suo approccio altamente strategico si basa su queste raccomandazioni. Nuove regole e nuove condizioni preliminari per il finanziamento garantiscono che siano in atto i corretti quadri normativo e macroeconomico di modo che l'influsso della politica di coesione sia sempre maggiore.

La relazione odierna dimostra che, sebbene la recente crisi economica abbia ampliato le disparità regionali in termini di crescita, i dati nazionali e le proiezioni indicano un’inversione di tendenza grazie agli investimenti nell'ambito della politica di coesione più mirati.