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Facendo seguito a quanto annunciato dal Presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione 2017, la Commissione europea ha presentato il 24 ottobre scorso il suo programma per il 2018 per completare i lavori sulle dieci priorità politiche del Presidente Juncker prima della fine del proprio mandato, nonché una serie di iniziative lungimiranti per il futuro dell'Europa.

L'obiettivo delle 26 nuove iniziative nel programma di lavoro di quest'anno è duplice. In primo luogo, si stabiliscono azioni legislative mirate per completare i lavori in settori politici prioritari, che saranno presentate a maggio 2018 per consentire al Parlamento europeo e al Consiglio di completare i lavori legislativi prima delle elezioni europee del giugno 2019. In secondo luogo, il programma di lavoro presenta una serie di azioni e iniziative ambiziose con una prospettiva più lungimirante, per il 2025 e oltre. Queste proposte rispecchiano anche il dibattito avviato dal Libro bianco sul futuro dell'Europa della Commissione.

Il 30 novembre 2017, inoltre, il bilancio dell'UE per il 2018 è stato adottato formalmente dopo che il Consiglio e il Parlamento europeo hanno approvato, separatamente, l'accordo raggiunto il 18 novembre. Il bilancio rispecchia e contribuisce a trasformare in realtà tangibili le priorità politiche della Commissione Juncker e conferma che l'UE sta indirizzando i fondi laddove ve ne è maggiormente bisogno. Nel 2018, in linea con la proposta presentata in maggio dalla Commissione, la parte preponderante del bilancio dell'UE sarà utilizzata per favorire la creazione di posti di lavoro, soprattutto per i giovani, e per stimolare la crescita, gli investimenti strategici e la convergenza. L'UE continuerà inoltre a sostenere gli sforzi per gestire in modo efficace la crisi migratoria, all'interno come all'esterno dell'UE.

Il bilancio dell'UE per il 2018 prevede 160,1 miliardi di EUR di stanziamenti di impegno e 144,7 miliardi di EUR di stanziamenti di pagamento. Quasi la metà dei fondi - 77,5 miliardi di EUR di stanziamenti di impegno - sarà destinata a rendere più forte la nostra economia, più competitive le nostre università e meglio attrezzate le nostre imprese per competere sul mercato globale: 2 miliardi di EUR saranno destinati al Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), il fulcro del piano Juncker, 354 milioni di EUR andranno a sostenere le piccole e medie imprese (Programma COSME) e 11,2 miliardi di EUR saranno erogati a Horizon 2020. Un totale di 55,5 miliardi di EUR sarà destinato a stimolare la crescita e la creazione di posti di lavoro e a favorire la convergenza in tutti gli Stati membri e regioni per il tramite dei Fondi strutturali e d'investimento europei (fondi SIE).

Nel frattempo, il 27 novembre scorso, il Consiglio "Competitività" dell'Unione europea ha adottato le conclusioni "From the Interim Evaluation of Horizon 2020 towards the ninth Framework Programme", con cui sostiene la continuità della politica europea in materia di ricerca e innovazione e auspica il rafforzamento del programma quadro dedicato, attraverso un aumento del bilancio dedicato al prossimo 9° Programma Quadro. Nel documento vengono sottolineati alcuni elementi rilevanti per il futuro programma di Ricerca&Innovazione, tra cui l’approccio Mission-Oriented, il concetto dell’Open Science e dell’accesso ai dati della ricerca, il tema delle sinergie e della complementarità tra i finanziamenti dell'UE e il ruolo del Consiglio europeo per l'innovazione (EIC).

Sullo European Innovation Council si è espresso recentemente anche l’High-Level Group degli innovatori, attraverso alcune raccomandazioni pubblicate il 20 novembre scorso. Secondo le indicazioni qui contenute, l’EIC dovrebbe sostenere l'innovazione dirompente a beneficio di tutti, rispondendo alle esigenze degli innovatori di alto potenziale provenienti da tutta Europa, dalle start-up alle scale-up, secondo i principi dell’eccellenza, flessibilità e agilità (ad esempio per combinare i finanziamenti provenienti da sovvenzioni con gli investimenti provenienti da capitale di rischio).

Di EIC, innovazione, complementarietà di fondi e, soprattutto, FP9 si è parlato a Roma il 12 dicembre scorso, in occasione dell’incontro ‘Verso il 9° Programma Quadro di Ricerca e Innovazione - FP9. L’Italia e la sfida europea’, organizzato da APRE e dal MIUR, in collaborazione con il CNR. Secondo quanto affermato anche da Kurt Vandenberghe, Direttore Policy Development and Coordination della DG Ricerca e Innovazione della Commissione europea, ci si aspetta che il prossimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione europeo mantenga una certa continuità rispetto ad Horizon 2020, pur tuttavia presentando elementi nuovi e distintivi, tra cui: una maggiore focalizzazione sull’impatto delle proposte finanziate;  un approccio centrato su “missioni”, obiettivi specifici riconoscibili dall’opinione pubblica, che l’Europa possa lanciare e supportare; maggiore apertura e maggiori connessioni tra scienza e società, tra diversi settori e tra l’Europa e il mondo; migliore armonizzazione degli strumenti, mediante una più chiara sinergia tra fondi e regolamenti regionali, europei e nazionali; maggiore coinvolgimento dei cittadini, da realizzare attraverso un dialogo più stretto e duraturo con la società civile e gli stakeholder.

 

 

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