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Cos’è e a che punto siamo

Il bilancio europeo di lungo termine, detto anche quadro finanziario pluriennale (o “QFP”), è lo strumento principale a disposizione dell’Unione europea per dare concretezza alle priorità strategiche individuate, nonchè il framework da cui dipendono i singoli bilanci annuali. Come ha dichiarato il Presidente della Commissione Jean-Claude Juncker a febbraio di quest’anno, infatti, “i bilanci non sono semplici esercizi di contabilità: riflettono le nostre priorità e la nostra ambizione. Traducono il nostro futuro in cifre. Quindi innanzitutto parliamo dell'Europa che vogliamo”. Il QFP si basa su un periodo di 7 anni e il prossimo si aprirà nel 2021 per terminare nel 2027.

Complessivamente, per il periodo 2021-2027, la Commissione propone un bilancio da 1.279 miliardi di euro, in impegni, espressi in prezzi correnti, ovvero tenendo conto dell’inflazione (equivalenti a 1.135 miliardi di euro espressi in prezzi del 2018); una cifra pari all’1,114% del reddito nazionale lordo dell’UE a 27.

La proposta di bilancio UE è stata presentata dalla Commissione a maggio 2018 attraverso la Comunicazione “Un bilancio moderno al servizio di un'Unione che protegge, che dà forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021-2027” e rispecchia alcune delle sfide che l’UE vuole affrontare nei prossimi anni, a partire dall’adattamento del bilancio stesso alla nuova situazione senza il Regno Unito dopo la Brexit (che comporta una perdita di risorse di circa 15 miliardi di euro) e, soprattutto, le nuove priorità sollecitate dagli Stati membri, ovvero immigrazione e frontiere, ricerca e innovazione, sicurezza e difesa, programmi per i giovani e nuovi strumenti per l’Eurozona.

L’iter che conduce all’approvazione definitiva del bilancio è composto da più passaggi: il regolamento relativo al QFP segue, infatti, una procedura legislativa speciale stabilita dall’articolo 312 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea. Alla proposta della Commissione, fa seguito il negoziato con i governi e con il Parlamento europeo che potrebbe dare luogo ad alcune modifiche rispetto alle cifre e ridimensionare le novità. Il Consiglio adotterà poi il regolamento sul QFP all’unanimità, previa approvazione del Parlamento europeo. Tale procedura di approvazione prevede che il Parlamento, deliberando a maggioranza assoluta, possa approvare o respingere la posizione del Consiglio, ma non possa emendarla. Tranne poche eccezioni, le normative settoriali vengono adottate mediante la procedura legislativa ordinaria, in cui il Consiglio e il Parlamento decidono congiuntamente su un piano di parità.

Innovazione: elemento trasversale nella proposta della Commissione

La proposta di bilancio presentata lo scorso maggio dalla Commissione europea è, innanzitutto, figlia di due eventi particolarmente traumatici per l’Unione verificatisi nel settennato in corso, ovvero la crisi economica e sociale e il forte aumento (e la conseguente gestione) dei flussi migratori. In questo senso, la proposta si pone in coerenza con il discorso sullo Stato dell’Unione del 2016 di Juncker, in cui il presidente auspicava “un’Europa migliore – un’Europa che protegge, che dà forza, che difende”, ma anche con le priorità emerse dalle consultazioni pubbliche che hanno coinvolto i cittadini europei negli ultimi mesi.

A fronte di sfide così complesse, già da alcuni anni, ma nel prossimo bilancio in modo ancora più incisivo, la Commissione individua nell’innovazione una modalità di risposta europea, che assume così un carattere trasversale all’interno dell’intera proposta di bilancio e dei relativi strumenti.

HORIZON EUROPE
Infatti, il documento propone, innanzitutto, un importante aumento di fondi (rispetto a Horizon 2020) per il nuovo programma di ricerca e innovazione europeo Horizon Europe, per un ammontare complessivo di circa 100 miliardi di euro. In secondo luogo, l’enfasi nei confronti dell’innovazione (tecnologica, organizzativa, sociale) intesa come fattore competitivo determinante sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista sociale, caratterizza anche la maggior parte degli altri programmi e non solo quelli proposti nell’ambito del pilastro “Mercato unico, innovazione e agenda digitale”. 

EUROPA DIGITALE
Una forte enfasi sull’innovazione è un aspetto che contraddistingue, innanzitutto, anche il nuovo programma proposto dalla Commissione e dedicato al settore digitale, ovvero Europa Digitale, volto ad aumentare la competitività internazionale dell'UE come a sviluppare e rafforzare le capacità digitali strategiche dell'Europa. Il focus del programma riguarda temi quali il calcolo ad alte prestazioni, l'intelligenza artificiale, la cibersicurezza e le competenze digitali avanzate, con l’obiettivo di fare dell’Europa un’eccellenza in questi ambiti, ma anche di consentire che queste tecnologie siano ampiamente accessibili e usate in tutti i settori dell'economia e della società da parte delle imprese e del settore pubblico.

EU INVEST
In termini di strumenti finanziari, invece, il Fondo InvestEU ha l’obiettivo di sostenere quattro settori di intervento: infrastrutture sostenibili; ricerca, innovazione e digitalizzazione (per una dotazione di fondi pari a 11,25 miliardi di euro); piccole e medie imprese; investimenti sociali e competenze. In particolare, il programma InvestEU, che sarà attivo dal 2021 al 2027, muove dal successo del Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) del piano Juncker e dalla presa d’atto che, nonostante questi sforzi, sia ancora notevole la carenza di investimenti in Europa, in particolare sulle attività che presentano un maggiore rischio, come la ricerca e l'innovazione. Il programma sarà dato dall’accorpamento di una molteplicità di strumenti finanziari in un unico programma, fra cui anche il futuro InnovFin

PROGRAMMA SPAZIO
Sul tema spazio, altro settore altamente competitivo e in cui l’innovazione gioca un ruolo strategico, la Commissione propone di riunire tutte le attuali e nuove attività spaziali in un singolo programma dell'Unione. Il nuovo programma spaziale garantisce il mantenimento delle infrastrutture e dei servizi esistenti e introduce una serie di nuovi elementi, volti, ad esempio, a favorire un'industria spaziale forte e innovativa. La proposta odierna si basa sulla strategia spaziale per l'Europa dell'ottobre 2016 e sulla strategia di politica industriale presentata dal Presidente Juncker nel suo discorso sullo stato dell'Unione 2017. Entrambe rappresentano una visione strategica per un'industria intelligente, innovativa e sostenibile in risposta alla crescente concorrenza globale e alle importanti evoluzioni tecnologiche.

FONDO EUROPEO PER LA DIFESA
Ulteriore importante novità, in linea con le preoccupazione della Commissione, è il rafforzamento del Fondo europeo per la difesa, presentato in una prima versione nel giugno 2017 e riproposto nel bilancio 2021-2027, con una dotazione di 13 miliardi di euro. Il fondo promuoverà progetti innovativi, fornendo le risorse finanziarie necessarie per effettuare investimenti transfrontalieri in tecnologie e materiali all'avanguardia e pienamente interoperabili in settori quali i software cifrati e la tecnologia dei droni. Ancora una volta la spinta sull’innovazione è evidente, in quanto la Commissione, attraverso il Fondo, vuole posizionare l'UE tra i 4 principali investitori europei in ricerca e tecnologia nel settore della difesa in Europa, in quanto catalizzatore per una base industriale e scientifica innovativa e competitiva. Viene promossa, in particolare, l'innovazione dirompente, con il 5% dei finanziamenti destinati alla tecnologia di rottura e ai materiali innovativi che consentono all'UE di rafforzare la propria leadership tecnologica a lungo termine.

POLITICA DI COESIONE
Rispetto alla Politica di Coesione, la Commissione propone di modernizzarla, focalizzando le risorse principalmente su due obiettivi, ovvero un’Europa più intelligente (quindi su innovazione, digitalizzazione, ecc) e un’Europa più verde (investimenti nella transizione energetica e nelle energie rinnovabili). Rispetto al primo obiettivo, ad esempio, si segnala in ambito di Cooperazione territoriale e transfrontaliera, la messa a punto di un nuovo strumento, gli “investimenti interregionali per l'innovazione”, ispirati al successo dell'iniziativa Vanguard e all'azione pilota del periodo 2014-2020 sui partenariati interregionali per l'innovazione

E’, inoltre, opportuno sottolineare l’intenzione della Commissione di semplificare le procedure e di ottimizzare le risorse erogate a livello nazionale e regionale, in particolare favorendo le sinergie tra fondi, come sostengono diverse iniziative già avviate, fra cui il recente documento "Synergies between Framework Programmes for Research and Innovation and European Structural and Investment Funds”. Va in questo senso il supporto alle regioni per farle diventare più innovative, attraverso, ad esempio, il rinnovo dell'iniziativa "Starway to excellence", che ha l’obiettivo di supportare alcune regioni target a sviluppare, aggiornare e perfezionare le loro strategie di specializzazione intelligente.

POLITICA AGRICOLA COMUNE
Infine, anche un programma come la Politica Agricola Comune (PAC), nella nuova proposta di bilancio deve necessariamente guardare ad un’ottimizzazione dell’utilizzo dei fondi, anche in ottica innovativa. Una PAC più moderna, infatti, si avvarrà delle tecnologie e delle innovazioni più recenti, fornendo un aiuto sul campo agli agricoltori e alle pubbliche amministrazioni.

Dunque, nell’ipotesi della Commissione, l’innovazione si conferma, anche per la prossima programmazione, uno dei principali driver, in grado di consentire all’Unione Europea di rispondere a vecchie e nuove sfide, garantendone la competitività sul piano internazionale e uno sviluppo economico e sociale sostenibile.

UNA SINTESI