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La Commissione europea ha pubblicato il report sui risultati 2020 dell'indice di digitalizzazione dell'economia e della società (Digital Economy and Society Index - DESI), che monitora le prestazioni digitali dell'Europa e misura i progressi compiuti dai paesi dell'UE in termini di competitività digitale.

DESI2020

I dati del DESI di quest'anno mostrano progressi in tutti gli Stati membri e in tutte le aree chiave misurate dall'indice, ovvero: connettività, competenze digitali, utilizzo di internet, integrazione delle tecnologie digitali da parte delle imprese e servizi pubblici digitali.

Questo è ancora più importante nell'attuale contesto di crisi causata dal Covid-19 che ha mostrato quanto siano essenziali le tecnologie digitali per permettere la continutà del lavoro, il monitoraggio della diffusione del virus o l'accelerazione nella ricerca di cure e vaccini. Inoltre, gli indicatori DESI importanti per la ripresa dalla crisi mostrano che gli Stati membri devono aumentare i propri sforzi per migliorare la copertura delle reti ad altissima capacità, promuovere il 5G, migliorare le competenze digitali dei cittadini e favorire ulteriormente la digitalizzazione di imprese e del settore pubblico.

Nell'ambito del piano per la ripresa dell'Europa, adottato il 27 maggio 2020, il DESI guiderà l'analisi specifica per paese a sostegno delle raccomandazioni sul digitale formulate nel contesto del semestre europeo. Ciò aiuterà gli Stati membri ad orientare le rispettive esigenze in termini di riforme e investimenti e a definirne le priorità, sostenendo le transizioni verde e digitale.

I paesi europei con la migliore performance digitale di quest'anno sono Finlandia, Svezia, Danimarca e Olanda, seguiti da Malta, Irlanda ed Estonia. Solo al 25º posto fra i 28 Stati membri dell'UE l'Italia.

DESI_2020_Italia

I dati precedenti la pandemia indicano che il paese è in una buona posizione in termini di preparazione al 5G ma sussistono carenze significative per quanto riguarda il capitale umano: rispetto alla media UE, l'Italia registra livelli di competenze digitali di base e avanzate molto bassi. Anche il numero di specialisti e laureati nel settore TIC è molto al di sotto della media UE. Queste carenze in termini di competenze digitali si riflettono nel modesto utilizzo dei servizi online, compresi i servizi pubblici digitali (solo il 74% degli italiani usa abitualmente Internet). Sebbene il paese si collochi in una posizione relativamente alta nell'offerta di servizi pubblici digitali (egovernment), il loro utilizzo rimane scarso. Analogamente, le imprese italiane presentano ritardi nell'utilizzo di tecnologie come il cloud e i big data, così come per quanto riguarda l'adozione del commercio elettronico.