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In vista delle elezioni del Parlamento europeo previste per il 23 maggio, i ricercatori e gli scienziati britannici si stanno preparando a utilizzare il voto per esprimere la propria posizione in merito alla Brexit che, secondo una maggioranza di essi, con le conseguenti limitazioni alla libertà di movimento, sarebbe contradditoria e disastrosa per la ricerca e dovrebbe essere revocata.

Mentre il governo cerca di evitare che si arrivi al voto, le elezioni si svolgeranno comunque qualora l’accordo di uscita oggetto di negoziazione tra il Primo Ministro May e l’UE non venga ratificato in tempo.

Secondo un sondaggio della settimana scorsa, sembra riaffiorare nell’opinione pubblica la volontà di proseguire con la Brexit. Infatti, il Brexit Party di Nigel Farage è attualmente in testa con il 27% dei voti.

Tuttavia, ciò che finora è risultato estremamente difficile è stato proprio tradurre la volontà popolare in un piano esecutivo di uscita dall’Unione. Quindi, occorrerà verificare come i risultati delle elezioni europee di maggio potranno dare forma effettiva alla Brexit.

Al momento la situazione politica è in completo stallo, dato che non si riesce a formare una maggioranza politica a favore di nessuna delle opzioni possibili, né ad accordarsi per convocare un secondo referendum, né a revocare l’Articolo 50.