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Il 14 ottobre è stata pubblicata la strategia "Ondata di ristrutturazioni" dalla Commissione europea, al fine di migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.
Per ridurre il consumo di energia e risorse negli edifici la Commissione ambisce a raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni: in questo modo il livello di qualità della vita delle persone migliorerà, le emissione di gas serra in Europa saranno ridotte e s'intensificheranno il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.
Gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico dell'UE e del 36% delle emissioni di gas serra. Ma solo l'1% degli edifici è sottoposto ogni anno a ristrutturazioni ad alta efficienza energetica, quindi un'azione efficace è fondamentale per rendere l'Europa neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050.
La strategia darà priorità alle realizzazione di azioni in tre aree:
- decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento
- lotta alla povertà e all'inefficienza energetiche
- ristrutturazione di edifici pubblici quali scuole, ospedali e uffici
Le azioni principali della strategia consistono nel:
- rafforzare le norme, gli standard e le informazioni sulle prestazioni energetiche degli edifici per fornire al settore pubblico e privato un incentivo più forte a ristrutturare
- assicurare l'accesso a finanziamenti mirati, in particolare attraverso le iniziative faro "Renovate" e "Power Up" del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel quadro di NextGenerationEU, semplificare le regole per combinare vari flussi di finanziamento e offrire molteplici incentivi per i finanziamenti privati;
- aumentare le capacità necessarie a preparare e attuare i progetti di ristrutturazione, dall'assistenza tecnica prestata alle autorità nazionali e locali alla formazione e allo sviluppo di competenze per chi occuperà i nuovi posti di lavoro verdi;
- espandere il mercato dei prodotti e dei servizi sostenibili da costruzione;
- creare una nuova Bauhaus europea, vale a dire un progetto interdisciplinare codiretto da un comitato consultivo di esperti esterni tra i quali figureranno scienziati, architetti, designer, artisti, urbanisti ed esponenti della società civile;
- sviluppare soluzioni di prossimità in modo che le comunità locali integrino rinnovabili e digitale e si creino così distretti a energia zero in cui i consumatori diventano prosumatori che vendono energia alla rete.