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La Commissaria europea per la ricerca Mariya Gabriel ha illustrato le sue idee per la creazione di una European Innovation Area - EIA (Spazio europeo dell'innovazione), affermando che dovrebbe essere decentrata e consentire a tutti gli innovatori e gli imprenditori di realizzare il loro pieno potenziale, ovunque si trovino in Europa.
Secondo la commissaria Gabriel, l'EIA deve basarsi sui cinque principi fondamentali:
- deve creare reti e facilitare la comunicazione tra i diversi stakeholder e le start-up;
- l'ecosistema deve garantire un accesso trasparente ed equo ai finanziamenti in tutta Europa e promuovere la partecipazione femminile;
- le start-up devono essere in grado di presentare facilmente offerte a qualsiasi autorità pubblica dell'UE. La regolamentazione che lo consente è già in vigore, ma non si vedono ancora abbastanza esempi di imprenditori che ne approfittano;
- l'EIA deve permettere di creare opportunità di incontro tra le start-up e le grandi imprese già affermate;
- l'EIA deve avere forti associazioni di innovatori locali con collegamenti con altri stakeholder e autorità.
Queste misure devono essere adottate a livello europeo per affrontare la frammentazione degli attuali ecosistemi europei di startup. Sebbene molti di questi siano vivaci e di successo, sono spesso scollegati l'uno dall'altro.
Una EIA creerebbe anche legami più forti tra istruzione e innovazione. Anche se il percorso dalla ricerca all'innovazione è ormai consolidato, obiettivo dell'UE ora è consentire più agevolmente aagli studenti di creare start-up di successo in Europa.
L'UE sta già gettando le basi per un mercato dell'innovazione, con l'Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) che costruisce ecosistemi in tutta Europa, mentre il Consiglio europeo per l'innovazione (EIC) finanzia le start-up tecnologiche. Per rafforzare i loro sforzi, le due agenzie dell'UE hanno firmato una lettera d'intenti a settembre, accettando di ottimizzare i servizi.