• Tipo News
    REDAZIONALE
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    Commissione europea
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Gli IPCEI (Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo) sono progetti innovativi transfrontalieri ampi e ambiziosi in settori strategici per l’industria europea, che coinvolgono diversi Stati membri. Massimizzando conoscenze e risorse pubbliche e private, infatti, gli IPCEI consentono di superare importanti carenze del mercato o del sistema e di investire in innovazioni infrastrutturali rivoluzionarie di grande importanza per l'Unione europea, tali da rafforzare l’autonomia strategica e la competitività nel panorama internazionale.

Gli Stati Membri sono direttamente coinvolti nell’individuazione del progetto di interesse, nella selezione delle imprese partecipanti e nel supporto finanziario per garantire l’esecuzione e il raggiungimento degli obiettivi posti dagli IPCEI. I progetti si concentrano su sfide comuni in tema di crescita sostenibile e competitività dell’economia nazionale e comunitaria e vengono attuati solamente se affrontano una necessità che il mercato da solo non può soddisfare e se non danneggiano la concorrenza.

La Commissione europea ha adottato il regolamento sugli IPCEI nel 2014, tuttavia il primo progetto è stato approvato solamente a dicembre 2018 e, da allora, in media è stato finanziato un progetto all’anno. Sono dunque attualmente 6 gli IPCEI approvati ufficialmente, per un investimento complessivo di 80 miliardi di euro. Dall’avvio, si è registrato un incremento sia nel numero degli Stati membri sia delle aziende partecipanti agli IPCEI, evidenziando le potenzialità dello strumento nel contribuire a creare ecosistemi economici europei sempre più interconnessi e nel facilitare ulteriormente la cooperazione fra i Paesi. 

Approved IPCEI
© European Union, 1995-2023

Gli aiuti di stato e il Codice di buone pratiche sugli IPCEI

Di norma, le regole sugli aiuti di stato rendono difficile il finanziamento della ricerca del settore privato da parte degli Stati membri. Nel caso degli IPCEI, invece, dal momento che questi non sono direttamente gestiti o finanziati dall’UE, Stati membri e imprese possono unire le forze per realizzare iniziative comuni con l’approvazione della Commissione Europea stessa.

A partire dal 1° gennaio 2022 è entrata in vigore la Comunicazione (riveduta) della Commissione europea sulle norme in materia di aiuti di Stato a favore di importanti progetti di comune interesse europeo.

La comunicazione riveduta stabilisce i criteri per la valutazione degli aiuti degli Stati membri a favore degli IPCEI con l’obiettivo di:

  • rafforzare il carattere europeo e aperto degli IPCEI: gli IPCEI dovranno coinvolgere almeno quattro Stati membri e dovranno essere strutturati in modo trasparente e inclusivo;
  • facilitare la partecipazione delle piccole e medie imprese agli IPCEI: le piccole imprese potranno contribuire ai progetti in misura più limitata rispetto alle imprese più grandi, mentre viene incoraggiata la collaborazione tra le grandi imprese che partecipano a un IPCEI e le PMI;
  • allineare gli obiettivi alle attuali priorità dell'UE: gli IPCEI contribuiranno alle strategie ambientali dell'UE accelerando la transizione verde, e i progetti dovranno dimostrare di "non arrecare un danno significativo".

In seguito all'approvazione degli aiuti di Stato a favore degli IPCEI, gli Stati membri e la Commissione hanno acquisito esperienza e conoscenze sulla valutazione degli aiuti di Stato a favore degli IPCEI. Sulla base di queste conoscenze, esperienze e lezioni apprese, il 1° febbraio 2023 la Commissione ha annunciato nella sua comunicazione "A Green Deal Industrial Plan for the Net-Zero Age" che avrebbe preparato un Codice di buone pratiche per una progettazione trasparente, inclusiva e più rapida degli IPCEI, che consenta una valutazione semplificata, e lo avrebbe condiviso con gli Stati membri.

Il Codice è stato pubblicato il 17 maggio 2023 e costituisce un manuale di buone pratiche rivolto alle autorità nazionali, allo Stato membro coordinatore scelto dalle autorità nazionali, alle imprese che beneficiano di aiuti basati sulle norme IPCEI e ai servizi della Commissione, allo scopo di facilitare lo sviluppo e la valutazione degli IPCEI.

La partecipazione dell’Italia agli IPCEI

L’Italia partecipa in tutti e sei i progetti di Comune Interesse Europeo approvati fino ad oggi attraverso uno strumento chiamato Fondo IPCEI gestito dal Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze. Il Fondo mette a disposizione un ammontare complessivo di 1,7 miliardi di euro a sostegno di progetti strategici di imprese italiane e organismi di ricerca coinvolti in attività di ricerca, sviluppo e innovazione nei principali settori strategici.  

Gli IPCEI sono stati inseriti dal Ministro dello sviluppo economico tra i progetti per i quali è prevista l’attivazione delle risorse del PNRR. Le modalità di accesso agli interventi agevolativi connessi ai programmi IPCEI finanziati con risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono state definite nel 2022 dal Ministero dello sviluppo economico attraverso un apposito Decreto ministeriale.

Gli IPCEI finora approvati sono suddivisi in tre macroaree tematiche:

Microelettronica

  1. Microelettronica - 2018
ObiettivoStimolare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie e componenti innovativi da poter integrare in diversi insiemi di applicazioni
Partecipanti32 imprese da 5 Stati Membri
Finanziamentofino 1,9 miliardi di euro dagli Stati Membri che dovrebbero sbloccare ulteriori 6,5 miliardi di euro di investimenti privati
Italiapartecipazione diretta di un’impresa e di un organismo di ricerca, con attività previste fino al 2024 e contributo finanziario nazionale di 325,85 milioni di euro

 

  1. Microelettronica e le Communication Technologies (IPCEI ME/CT) - 2023
ObiettivoFacilitare la trasformazione digitale e verde attraverso soluzioni innovative, sistemi elettronici e metodi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e di risparmio di risorse. In particolare, questo IPCEI intende incrementare la sicurezza e la sostenibilità della componentistica microelettronica in Europa incentivando la produzione e l'integrazione di soluzioni a supporto dell'industria europea attraverso nuove tecnologie 5G e 6G, nuovi algoritmi di sicurezza dei sistemi di telecomunicazione e nuove attrezzature e processi di alta qualità da produrre in Europa.
Partecipanti68 progetti da 56 aziende in 14 Stati Membri
Finanziamentofino a 8,1 miliardi di euro dagli Stati Membri che dovrebbero sbloccare ulteriori 13,7 miliardi di euro di investimenti privati
Italiapartecipa con quattro aziende e sussidi per 1 miliardo di euro

IPCEI ME/CT
© European Union, 1995-2023

 

Batterie

  1. Batterie - 2019
    ObiettivoFavorire attività di ricerca e sviluppo ambiziose e innovative in tutta la catena del valore delle batterie e migliorare la sostenibilità ambientale riducendo le emissioni di CO2 e i rifiuti generati lungo i diversi processi di produzione
    Partecipanti17 aziende in 7 Stati Membri
    Finanziamentofino a 3,2 miliardi di euro dagli Stati Membri che dovrebbero sbloccare ulteriori 5 miliardi di euro di investimenti privati
    Italiapartecipa con un contributo finanziario di 473,35 milioni di euro

    IPCEI_batterie
    © European Union, 1995-2023

      2. European Battery Innovation (EuBatIn) - 2021

    ObiettivoContinuare nel perseguire gli obiettivi del primo IPCEI oltre a contribuire allo sviluppo di nuove scoperte tecnologiche. In particolare, si intende creare una catena del valore sostenibile e innovativa che porterà l'Europa a produrre materie prime, celle, moduli e sistemi di batterie di nuova generazione e che consentirà la riconversione e il riciclaggio delle batterie con metodi innovativi e più efficienti.
    Partecipanti42 aziende in 12 Stati Membri
    Finanziamentofino a 2,9 miliardi di euro dagli Stati Membri che dovrebbero sbloccare ulteriori 8,8 miliardi di euro di investimenti privati
    Italiapartecipa con 12 imprese e 2 centri di ricerca, ed un contributo di 600 milioni generando investimenti a livello nazionale per oltre 1 miliardo

    IPCEI_batterie2
    © European Union, 1995-2023

     

    Idrogeno

    1. Hy2Tech (Hydrogen Technology) - 2022
    ObiettivoSostenere un'ampia parte della catena del valore della tecnologia dell'idrogeno, dalla produzione alle celle a combustibile, fino allo stoccaggio, al trasporto e alle applicazioni finali soprattutto nel settore della mobilità. In particolare, sono finanziate attività di ricerca, innovazione e prima applicazione industriale nel settore della tecnologia dell’idrogeno
    Partecipanti35 aziende in 15 Stati Membri
    Finanziamentofino a 5,4 miliardi di euro dagli Stati Membri che dovrebbero sbloccare ulteriori 9 miliardi di euro di investimenti privati
    Italiapartecipano 6 imprese italiane (Ansaldo, Fincantieri, Iveco Italia, Alstom Ferroviaria, Enel, De Nora in partnership con Snam e con il sostegno degli enti di ricerca Enea e Fondazione Bruno Kessler) che sono state valutate dall’UE di qualità particolarmente elevata e quindi degni di ricevere una quota di aiuti pubblici maggiore rispetto alle imprese di altri Stati membri, per oltre 1 miliardo di euro

    IPCEI Hy2Tech
    © European Union, 1995-2023
    IPCEI Hy2Tech value chain
    © European Union, 1995-2023

    2. Hy2Use (Hydrogen Industry) - 2022

    ObiettivoCome il progetto precedente, copre un'ampia parte della catena del valore dell'idrogeno e opera al fine di aumentare la fornitura di idrogeno rinnovabile a basse emissioni di carbonio per ridurre la dipendenza dalla fornitura di gas naturale.In particolare, gli investimenti si concentrano sullo sviluppo di nuove tecnologie per la produzione, lo stoccaggio, il trasporto e la distribuzione dell’idrogeno
    Partecipanti35 aziende in 13 Stati Membri
    Finanziamentofino a 5,2 miliardi di euro dagli Stati Membri che dovrebbero sbloccare ulteriori 7 miliardi di euro di investimenti privati
    Italiacoinvolte 4 imprese italiane che riceveranno complessivamente 500 milioni di euro

    IPCEI Hy2Use
    © European Union, 1995-2023