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In un'indagine dell'OCSE su come i governi di tutto il mondo stanno adeguando le politiche di ricerca e innovazione in risposta alla pandemia, i Paesi europei esprimono la loro preoccupazione per i potenziali effetti di una recessione sui sistemi di ricerca nazionali

I paesi che hanno visto i loro bilanci per la ricerca tagliati dalle misure di austerità all'indomani della crisi finanziaria del 2008 sono preoccupati che la recessione scatenata dalla pandemia possa avere effetti ancora peggiori sui sistemi di ricerca e sviluppo.

Nell'indagine, la Commissione Europea ha dichiarato che si aspetta che gli investimenti pubblici e privati in R&S nell'UE diminuiscano di 3,9 miliardi di euro, pari all'1,3% della spesa totale prevista per il 2020.

Il governo greco ha dichiarato che la recessione causata dalla pandemia COVID-19 avrà "un impatto particolarmente negativo" sul sistema pubblico di ricerca ma anche sulla R&S delle imprese, e si teme che la fuga dei cervelli possa diventare ancora una volta un problema serio.

L'OCSE ha inviato il sondaggio a paesi di tutti i continenti e che finora ha ricevuto contributi da 45 governi. Gli Stati Uniti e la Cina non hanno ancora risposto all'OCSE, mentre Canada e India ci stanno lavorando.

L'OCSE terrà aperto il sondaggio per almeno tre mesi, durante i quali i governi potranno aggiornare le informazioni, dato che l'impatto della pandemia sui sistemi di R&S è in fase di rivalutazione.